I nomi nel titolo sembrano richiamare l’incipit di una famosa canzone di Gino Paoli «Eravamo quattro amici al bar/che volevano cambiare il mondo».
In realtà si tratta di un gruppo di artisti che, pur con un ruolo diverso, ha dato vita alla canzone Amorevole. Il brano, grazie all’interpretazione di Nicola Arigliano, ottiene un bel successo nel 1959 tanto da inserirlo nell’omonimo 45 giri per la Columbia.
Rievocare questi personaggi da un lato sembra un incontro tra Nord e Sud per la presenza di tre lombardi insieme all’artista pugliese, dall’altro apre una finestra sul mondo della canzone, della televisione e del cinema di quegli anni. Eccoli in una sorta di passerella, mentre attraversano un ideale palcoscenico.
Il paroliere – Vito Pallavicini (Vigevano, 22 aprile 1924 – 16 agosto 2007) – raggiunge il successo con Le mille bolle blu interpretata da Mina e Jenny Luna (1961), Nel sole nell’interpretazione di Albano (1967), Azzurro con Adriano Celentano (1968) oltre a collaborare con Fred Bongusto, Paolo Conte, Toto Cutugno, Fausto Leali, ecc. Da segnalare che la partecipazione con Arigliano segna anche l’inizio della sua carriera.
Pino Massara, nato anch’egli a Vigevano il 24 aprile del 1931 e scomparso a Padova il 23 luglio del 2013, direttore d’orchestra e produttore, compone per il teatro, la televisione e il cinema. Scrive canzoni come La coppia più bella del mondo per Celentano e Claudia Mori, per il Piccolo Coro dell’Antoniano, Mina, Tony Dallara e altri interpreti. Il suo nome è legato a Nicola Arigliano per successi come I Sing Ammore, Permettete signorina, ecc.
Il più longevo del gruppo, Vittorio Buffoli, nato a Milano il 16 ottobre 1924, ha vissuto fino a 93 anni ed è scomparso a Chiari il 30 agosto del 2018. Dopo l’esordio come musicista classico, dal 1941 passa alla musica leggera. Conosciuto come il «papà» artistico di Mina – grazie alla collaborazione con lei e con la casa discografica PDU per circa quarant’anni – in realtà è stato un musicista fecondo scrivendo canzoni per Celentano, Sergio Endrigo e collaborando con le sorelle Kessler e tanti altri artisti celebri.
Di Arigliano (nato a Squinzano il 6 dicembre del 1923) ricordiamo che è stato un vero signore dello spettacolo, un personaggio versatile che ha collezionato esperienze in vari campi: il jazz, la televisione, la pubblicità, il cinema e, come ha ricordato Renzo Arbore, è stato «il re dello swing e dell’ironia».
L’anno 1959, per l’artista salentino, si rivela molto importante. Partecipa al Festival del jazz insieme a Franco Cerri, ha un ruolo come attore nel film La grande guerra di Mario Monicelli e inizia un lungo sodalizio artistico con Buffoli. Di quest’ultimo vale la pena citare l’arrangiamento di Arrivederci di Umberto Bindi che Arigliano incide. Negli anni successivi, non di rado, i due artisti si trovano in tournée anche in Puglia, occasione, per Nicola, di incontrare i parenti a Squinzano. L’ultima domenica del febbraio 1962 si festeggia Carnevale e i due sono invitati a casa del fratello di Nicola, Salvatore, condividendo la gioia dello stare insieme. La sera tengono un concerto (voce e pianoforte) al Teatro Excelsior di Campi Salentina riscuotendo un vivo successo. La particolarità del programma sta nel proporre «canzoni – cartolina» come Carina, le stesse Amorevole e I Sing Ammore o I love you forestiera, le quali avevano l’obiettivo di promuovere le bellezze (luoghi e persone) del nostro Paese raccontate in un misto di italiano e inglese.
A distanza di otto anni dalla scomparsa (Calimera, 30 marzo 2010), vogliamo ricordare Nicola come persona semplice e ‘amorevole’, convinti quanto in lui albergava sempre «qualche cosa […] che va diritto al cuore».