Amministrative leccesi, i poveri in lista. E avvertono: «Mai con Salvemini»

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Lecce – Alle elezioni leccesi del 26 maggio parteciperà anche la lista dell’associazione di volontariato “Pronto soccorso dei poveri”, quella che nello scorso dicembre ha sollecitato il Comune del capoluogo salentino ad allestire una tenda per riparare i senzatetto dal gelo e che qualche settimana fa ha chiesto all’arcivescovo Seccia di far dormire nel Duomo, all’arrivo del freddo polare, chi non dispone di un’abitazione. Nel febbraio dell’anno scorso il presidente dell’associazione, Tommaso Prima, fece incontrare il capo della diocesi leccese con un gruppo di famiglie povere perché fossero sostenute dalla Chiesa. Impegno, quello del “Pronto soccorso dei poveri”, che si tenta di proiettare nella “stanza dei bottoni” della politica. Gli indigenti lo chiedono. E proprio loro saranno in lista alle elezioni amministrative, accanto al presidente del “Pronto soccorso dei poveri”.

Non è ancora possibile scegliere quale aspirante sindaco sostenere, visto che ancora non sussistono candidati ufficiali, ma Tommaso Prima si sbilancia: «Auspichiamo la ricandidatura di Mauro Giliberti, che aveva proposto una tessera per le famiglie disagiate, perché potessero provvedere alla spesa quotidiana». Un desiderio che suona come un monito al centrodestra, che due anni fa candidò alla poltrona più prestigiosa di Palazzo Carafa il giornalista Giliberti, il quale però non è più in politica. Tommaso Prima evidentemente apre il dialogo a questa coalizione, a patto che il relativo aspirante sindaco si occupi dei poveri. Chiusa invece la porta al sindaco uscente, esponente del centrosinistra: «Non appoggeremo mai Salvemini: non siamo stati adeguatamente considerati da lui. E persone indigenti, disabili, disoccupati, abitanti delle periferie di Lecce, stufi delle promesse della passata amministrazione, hanno deciso di scendere in campo».

Una lista, quella del “Pronto soccorso dei poveri”, che somiglia molto a una provocazione. Legittima, alla luce del dilagante immiserimento dei leccesi. Sostenibile nell’ispirazione, perché, si sa, è credibile solo chi si impegna, spassionatamente, per i poveri.

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