Johann Sebastian Bach e il suo Oratorio di Pasqua

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L’espressione Resurréxit, sicut dixit, alleluia dell’antifona mariana Regina caeli, laetare invita al giubilo perché Cristo è risorto.

La solennità della Pasqua, la festa più importante per i cristiani, è anche occasione per unirsi “coralmente” alla grande musica di Bach e, in particolare, all’Oster-Oratorium (Oratorio di Pasqua) BWV 249 composto per soli, coro e orchestra su libretto, probabilmente, di Christian Friedrich Henrici.

Pur trattandosi di un genere vicino alla cantata sacra, l’opera bachiana rappresenta un unicum e tra le caratteristiche peculiari si segnala il carattere narrativo e dialogico.

La partitura, oltre a quattro personaggi (Maria di Cleofa-soprano, Maria Maddalena-contralto, Pietro-tenore e Giovanni-basso), prevede un coro formato dalle canoniche quattro voci (soprano, alto, tenore e basso) ed una tavolozza di colori orchestrali composta da due flauti a becco (flauti dolci), un flauto traverso, due oboi, un oboe d’amore, archi, fagotto e continuo.

La partitura è costituita da undici numeri. Dopo i primi due strumentali, il 3, 5, 7, 9 e 11 sono parodie di una prima versione profana (con probabili aggiustamenti) diversamente dai recitativi 4, 6, 8, 10 che corrispondono a composizioni nuove.

La Sinfonia d’apertura introduce ad una solenne e coinvolgente partecipazione alla risurrezione di Cristo anche attraverso la significativa scrittura imitativa tra due trombe, la luminosa tonalità di Re maggiore e l’organico orchestrale completo, mentre l’Adagio successivo con il canto dell’oboe invita al pathos. Segue un duetto (Pietro e Giovanni) e il coro (la comunità si affretti perché è risorto il nostro Salvatore) riportando alla concertazione del primo numero e recuperando altresì tematismo e sonorità. Il Recitativo presenta le quattro voci (i due apostoli, Maria Maddalena e Maria di Cleofa) che dialogano. A quest’ultima (soprano) il compito di intonare l’Aria-Adagio con un flauto traverso che introduce e si contrappunta al lamento della donna. Nell’altro Recitativo Maria Maddalena annuncia la resurrezione di Gesù riferitale da un angelo. L’Aria seguente costituisce un momento in cui due flauti a becco e i violini (con sordini) “accompagnano” il sonno di Pietro. Nel successivo Recitativo tornano protagoniste le pie donne speranzose di rivedere il Salvatore. Segue un’Aria affidata al contralto e introdotta dall’oboe d’amore per poi incontrare un altro Recitativo ove Giovanni esorta al giubilo per l’avvenuta resurrezione. Infine, l’ultimo intervento del coro è un canto di lode e di ringraziamento al quale si unisce l’orchestra.

Di seguito uno schema riassuntivo della partitura:

Numero

Incipit testuale Tonalità Tempo Organico Solista
 

Sinfonia

   

Re magg.

 

3/8

3 trombe, timpani,

2 violini, viola, fagotto e continuo

 
Adagio   Si min. 3/4 oboe, 2 violini, viola, fagotto e continuo  
Duetto e Coro Kommt, eilet und laufet  

Re magg.

 

3/8

3 trombe, timpani, 2 oboi

2 violini, viola, fagotto e continuo

Tenore- Basso
Recitativo O kalter Männer Sinn! Si min.  

C

fagotto e continuo Soprano- Alto – Tenore – Basso
Aria

[Adagio]

Seele, deine Spezereien Si min. 3/4 flauto traverso o violino solo, fagotto e continuo Soprano

 

Recitativo Hier ist die Gruft Si min. C fagotto e continuo Alto – Tenore – Basso
Aria

 

Sanfte soll mein Todeskummer Sol magg. C 2 flauti a becco,2 violini, fagotto e continuo Tenore
Recitativo

[a tempo]

 Indessen seufzen wir Si min. C fagotto e continuo Soprano- Alto
Aria Saget, saget mir geschwinde La magg. C oboe d’amore,

2 violini, viola, fagotto e continuo

Alto

 

Recitativo

 

Wir sind erfreut Re magg. C fagotto e continuo Basso
Coro- [Allegro]

 

Preis und Dank Re magg. C

3/8

3 trombe, timpani, 2 oboi

2 violini, viola, fagotto e continuo

 

 

Compositore, Direttore d’Orchestra, Flautista e Musicologo. Curioso verso ogni forma di sapere coltiva l’interesse per l’arte, la letteratura e il teatro, collaborando con alcune riviste e testate giornalistiche. Docente presso il Conservatorio di Perugia, membro della SIdM (Società Italiana di Musicologia), socio dell’Accademia Petrarca di Arezzo, dal 2015 ricopre l’incarico di Direttore artistico dell’Audioteca Poggiana dell’Accademia Valdarnese del Poggio (Montevarchi-Arezzo).

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