Le annose vicende legate alla ridenominazione del Teatro Comunale di Novoli, tra iter sbagliati, posizioni istituzionali contrastanti, battaglie di principio e delibere intempestive
Novoli (Le) – Purtroppo non è una commedia, con tanti colpi di scena, ma la realtà politica locale, per certi versi, soprattutto agli occhi dei lettori attenti, dura da digerire e comprendere.
“Le chiacchiere se le porta via il vento” – titolava una nota stampa di qualche anno fa, a firma dei consiglieri comunali dell’allora gruppo “Cambia Novoli”, l’avvocato Federico Sozzo, poi ritiratosi dalla scena politica a vantaggio della sua attività professionale e l’attuale Sindaco del paese, il dott. Marco De Luca. I due consiglieri, all’epoca, facevano opposizione all’amministrazione a guida “Novoli Protagonista” con al comando il primo cittadino Gianmaria Greco.
Veniamo ora al dunque, e proviamo a raccontare una storia tutt’altro che facile da spiegare e motivare; una storia di cui, forse, sarebbe stato meglio non dover narrare affatto.
Per diversi aspetti: rispetto per l’uomo e per ciò che ha dato al paese e ossequio per le norme vigenti che, probabilmente, all’epoca sono state lette e interpretate sommariamente. Ma, si sa, quest’ultimo è un aspetto che, quando si amministra, non è sempre scontato né di facile comprendonio.
L’esempio di quanto affermiamo? Eccolo, l’ennesimo: la deliberazione della Giunta Comunale di Novoli di qualche giorno addietro, il 6 maggio 2020 per l’esattezza, che, al pari di chi ha voluto avviare il procedimento, ossia l’ex Amministrazione Comunale, a nostro avviso si caratterizza per la sua intempestività, essendo stata pubblicata a poche ore dalla ricorrenza del decimo anniversario della morte del “protagonista”, il prof. Mariano Teni che – ne siamo certi – non avrebbe certamente gradito essere oggetto di contenzioso e polemica non solo a Novoli ma anche fuori dal perimetro comunale.
Ma torniamo ad oggi anzi a giovedì scorso. Nella delibera n. 58 del 06 maggio 2020, come anzidetto, l’attuale Amministrazione ripercorre la storia dell’intitolazione, o ridenominazione che dir si voglia, del Teatro Comunale di Novoli.
“Vista la nota del 18 aprile 2017 con la quale la soprintendenza archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, aveva espresso – recita testualmente l’atto deliberativo – ai sensi della legge 23 giugno 1927 numero 1188, parere contrario in relazione alla ridenominazione del Teatro Comunale in quanto “…la storia del Teatro Comunale di Novoli, inaugurato nel 1891, si inserisce a pieno titolo nella tradizione dei Teatri Comunali del Popolo, perché voluti dal Popolo e la denominazione storica e caratterizzante questa particolare tipologia di luogo di aggregazione post-unitario è proprio Teatro Comunale, in analogia a quanto avvenuto in diverse città d’Italia”; considerata la nota del 3 maggio 2017, con la quale la Prefettura di Lecce, alla luce del parere negativo della Soprintendenza, in attesa di ulteriori approfondimenti da parte della stessa, invitava l’amministrazione di Novoli a soprassedere alla ridenominazione del Teatro, ritenendo peraltro che il Teatro di Novoli, è un bene che appartiene alla comunità novolese, bene qualificato dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia “Monumento di rilevante interesse storico-artistico e culturale; ed altresì riconoscendo che Novoli è la culla di diversi personaggi meritevoli di attenzione e di fregio” si rileva che quest’amministrazione in un’ottica di rivisitazione generale delle intitolazioni dei plessi istituzionali di importanza culturale, intende lasciare la intitolazione originaria “Teatro Comunale” ed, invece, intitolare i palchetti presenti nello stesso Teatro con il contributo della comunità novolese. Considerando – continua – che tra i personaggi maggiormente meritevoli di menzione risulta sicuramente anche il Prof. Mariano Teni così come altri illustri novolesi. Detto questo – conclude l’atto – risulta necessario revocare quanto disposto nella delibera della Giunta Comunale 101 del 3 maggio 2016. Si precisa che al fine di garantire lustro ai novolesi che, previa consultazione della cittadinanza, saranno individuati quali personaggi distinti per il loro operato”.
Poi la delibera definitiva approvata all’unanimità: “Proprio per tutte le motivazioni sopradette, l’Amministrazione delibera di revocare quanto stabilito con deliberazione 101 del 3 maggio 2016 in merito all’intitolazione del Teatro Comunale di Novoli e, per l’effetto, confermare intestazione “Teatro Comunale” risalente all’anno 1891. Di dare atto che per l’intitolazione dei palchetti del teatro comunale si attiverà il coinvolgimento della comunità novolese al fine di consentirgli di esprimersi in merito attraverso i suoi illustri e riconosciuti rappresentanti ed infine di riservarsi di interessare il Consiglio comunale all’ esito del procedimento di intitolazione che vedrà coinvolta l’intera comunità novolese”.
Conclusioni (le nostre ovviamente!): fatti scritti e suffragati da atti pubblici, lettere e missive ad Enti e decine di articoli giornalistici, che applicando il classico giudizio e comportamento del buon padre di famiglia, che dovrebbe esser caro e sacrosanto per un pubblico amministratore, si sarebbero potuti evitare. Riprendiamo un pezzo giornalistico di quel tempo (quando si discettava animatamente sulla opportunità o meno di intestare il teatro al prof. Teni), che registrava uno stralcio della nota di “Cambia Novoli”. Una chiosa che, ancora oggi, consideriamo efficace e d’attualità: “Il Vice Prefetto Vicario, Dott. Guido Aprea, che nel settembre del 2016 aveva sottoscritto l’atto con cui approvava “l’intitolazione del Teatro al Prof. Mariano Teni”, ha deciso di sospendere l’autorizzazione a quella che lui stesso (correttamente) definisce “ridenominazione” del Teatro Comunale. La motivazione è semplice: la Sovrintendenza, che non era stata interpellata a tempo debito, ha, con atto del 27 aprile 2017, fornito un parere negativo. Necessitano, pertanto, per la Prefettura ulteriori approfondimenti al fine di verificare se esistano o meno i presupposti per poter concedere una autorizzazione in “deroga” alle norme di legge così come richiesta dalla Giunta Comunale di Novoli. L’ennesima brutta figura di chi, tronfio, aveva nei giorni scorsi continuato ad urlare sui social ed ai quattro venti la correttezza dell’iter amministrativo seguito”.
Morale? Anche questa la prendiamo in prestito – parafrasandola – da una delle tante dichiarazioni del già citato avvocato Federico Sozzo: “La novolesità, la destra, il centro, la sinistra, le famiglie e le parentele, con tutto questa storia, non avrebbero dovuto avere nulla a che vedere. Urlare allo scontro ideologico ed aizzarsi e rimbrottarsi, ieri nelle piazze come ‘cani che abbaiano’, oggi sui social, costituisce (questo si) un atto di politica basata sulla prepotenza ed oltraggio, oltre che un sintomo di insicurezza e carenza di argomenti, cosa ormai evidente agli occhi di tutti nella cultura novolese. Quella cultura che ha completamente smarito la sua strada”.
Insomma… “le vie del Signore sono infinite”, recita il detto. Ed a chi avrebbe voluto ma non ha potuto, non resta che “lu quatru te lu benettanima”.