Campi S.na (Le) – Ha trovato il sostegno di tutto il Consiglio Comunale di Campi Salentina la proposta, avanzata dall’Assessore alle Politiche Sociali Alessandro Conversano, di celebrare la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne attraverso una campagna che unisse tutte le forze politiche del Comune con l’obiettivo di sensibilizzare su un tema così importante.
Tutti i rappresentanti di maggioranza e opposizione sono stati fotografati con un segno rosso sul viso per dire basta alla violenza sulle donne, unendosi con forza al grido di dolore di queste donne che subiscono quotidianamente ogni forma di sopruso.
Anche quest’anno purtroppo il bilancio delle donne uccise è preoccupante. Tre quarti di queste da un fidanzato, un marito, un ex. E poi ci sono quelle che sono ancora vive. Ma con ferite difficilmente rimarginabili. Una donna su tre ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. A cui si aggiungono quelle che subiscono violenze psicologiche o economiche. E la pandemia, purtroppo, non ha fatto altro che acuire il problema.
“In Italia – afferma l’assessore e promotore dell’iniziativa Alessandro Conversano – ogni 2 giorni viene uccisa una donna, e viene uccisa in quanto donna. C’è la necessità di avviare percorsi di consapevolezza per gli uomini che spesso negano o minimizzano. C’è bisogno di combattere questa forma di discriminazione che interferisce con la capacità di una donna di godere di diritti e libertà. Questa violenza è sistemica, non riguarda un singolo episodio ma l’intera società. È quindi responsabilità di tutti combattere il problema attraverso la cultura, l’educazione e campagne di sensibilizzazione”
Oltre al numero antiviolenza 1522, sul nostro territorio si sono attivate numerose reti di sostegno che offrono aiuto e ascolto a chiunque lo chieda.
“Ammettere il fallimento di un sistema è sempre una sconfitta – sostiene la consigliera di minoranza Serena Assenzio. Prendere atto che ci troviamo, ormai, al cospetto di un fiume in piena, definisce maggiormente i contorni di una situazione dai numeri allarmanti. È un bollettino di guerra che, spesso, non fa più notizia.E, credo, sia questo l’aspetto più preoccupante: quello di una società che cerca a tutti i costi di colpevolizzare la donna per come si veste, per come si trucca, per la gente che frequenta, per come reagisce all’atto violento. Non è, forse, anche questo una sorta di burqa? Il burqa della morale di una società medievale. Il problema è, quindi, culturale. E le leggi, il Codice rosso, servono a poco se non si educano uomini che rispettano le donne e donne capaci di ribellarsi”.
Una società che discrimina e usa violenza contro le donne è una società sbagliata e va corretta il prima possibile, perché ogni donna ha il diritto di vivere la sua vita senza paura.