Siamo sul punto di sprofondare nell’abisso dell’incertezza. Il governo continua a emanare decreti che prevedono rigide limitazioni, ma perché nessuno, in questi mesi difficili, ha pensato di dar voce a noi giovani e studenti?
Siamo stati privati di quelli che sarebbero dovuti essere “i migliori anni della nostra vita”, della nostra quotidianità, delle uscite con gli amici, delle attività ricreative, ma abbiamo reagito dimostrando grande determinazione, decisi ad aiutare il nostro Paese, con la speranza di poter tornare presto alla normalità. Ci siamo reinventati: abbiamo cambiato le nostre abitudini, abbiamo sperimentato nuove attività. Ci siamo adattati a un nuovo metodo scolastico, i cui risultati non sembrano però essere incoraggianti, come dimostra un’indagine condotta da IPSOS per Save the Children che fa emergere un quadro critico: il 35% degli studenti ritiene che la propria preparazione sia peggiorata; il 28% dichiara che almeno un proprio compagno di classe ha smesso di frequentare le lezioni, a causa della fatica a concentrarsi di fronte a uno schermo o per problemi tecnici legati alle connessioni. Non mancano le ripercussioni a livello sociale. Per il 46% degli adolescenti, quello passato è stato un “anno sprecato”, che ha permesso però di riscoprire l’importanza delle relazioni vis-à-vis con i coetanei.
Nonostante ciò, lo Stato ripaga i nostri sacrifici abbandonandoci nella precarietà più totale, senza dare ascolto alle nostre esigenze. Ci siamo mostrati forti e resilienti, ma ad oggi rischiamo un sovraccarico emotivo, eppure nessuno sembra preoccuparsene.
É vero, il governo ha fallito con noi adolescenti, facendo vacillare le certezze del nostro presente, ma non è il momento di tirarsi indietro, dobbiamo continuare a sacrificarci. Lo dobbiamo a tutti coloro che lottano contro questa pandemia, al personale sanitario, a coloro che hanno perso il lavoro, o peggio, una persona cara. É una battaglia che dobbiamo portare avanti insieme, perché solo la nostra unione potrà essere l’arma vincente per sconfiggere questo nemico invisibile.