Sono bastate poche ore per minare alle fondamenta 240 anni di storia democratica americana. L’assalto al Congresso da parte di migliaia di manifestanti fomentati da Donald Trump è il risultato di un folle e degenerato che con la democrazia ha poco a che fare.
Il giorno dopo l’assalto a Capitol Hill le domande sono tantissime e, da queste, gli spunti di riflessione che se ne possono trarre sono altrettanti.
Se ci fosse un po’ di coscienza storica, al netto degli sbagli e degli orrori di cui la storia americana è intrisa, non ci si stupirebbe di questo grottesco, surreale e ipocrita tentativo di golpe.
Negli Stati Uniti c’è una base di democrazia religiosa, una forte presenza di posizioni conservatrici e, a tutto ciò, si aggiunge il fatto che non hai mai cessato di essere un Paese razzista, omofobo e sessista.
Le disparità si ritrovano nel recente passato. Come può un gruppo di marionette penetrare con tanta facilità in una sede governativa?
Perché le misure adottate per il movimento Black Lives Matter (in cui sono stati addirittura dispiegati mezzi corazzati ed elicotteri) non sono state utilizzate ieri?
Da oltre cinquant’anni Hollywood è affascinata dai giochi di potere che ruotano attorno alla Casa Bianca. Sette pellicole per tanti spunti di riflessione, per capire come il problema di questo Paese sia proprio la sua storia: la sua nascita, formazione ed evoluzione. Il “Sogno americano” si trasforma, con il passare del tempo, in un vero e proprio incubo.
Il 1976 è l’anno di Tutti gli uomini del presidente, diretto da Pakula e interpretato da Dustin Hoffman e Robert Redford, ripercorre l’inchiesta del Washington Post che portò allo scandalo Watergate e alle dimissioni di Richard Nixon.
Lo stesso Nixon è protagonista di una pellicola diretta da Oliver Stone nel 1995: Gli intrighi di potere – Nixon. Con quattro nomination ai premi oscar ripercorre in maniera più dettagliata la folle ascesa al potere del presidente interpretato da un magistrale Anthony Hopkins.
Nel 1991 sempre Oliver Stone dirige JFK – Un caso ancora aperto. Il film racconta i fatti precedenti all’assassinio del Presidente John Fitzgerald Kennedy con Kevin Costner. E’ il più celebre dei tre film di Stone dedicati ai Presidenti americani, il terzo è W. (2008) con Josh Brolin nei panni di George W. Bush.
Sesso e potere (Wag the dog) è una pellicola del 1997 diretta da Barry Levinson. Il film è una commedia che affronta con un taglio satirico il tema della manipolazione dell’opinione pubblica attraverso i mass media, asserviti al potere. Tra gli attori protagonisti troviamo Dustin Hoffmann e Robert De Niro.
Il 2011 esce nelle sale americane Le idi di marzo un film diretto da George Clooney basato sul lavoro teatrale di Beau Willimon.
Uno dei più grandi docu-film sulla corruzione e sporcizia degli States è il capolavoro del 2004 del maestro Moore, vincitore della Palma d’oro a Cannes: Fahrenheit 9/11.
Il titolo del film si rifà al romanzo di Ray Bradbury Fahrenheit 451, da cui anche Truffaut trasse l’omonimo film.
Piccoli spunti di riflessione per capire come l’America, ancora oggi, sia un Paese libero e democratico solo di facciata.