Si dice “In medio stat virtus”, ma quando si parla, come succede negli ultimi tempi, a proposito del Poverello d’Assisi, si opta per una inevitabile sostituzione: “in extremo stat virtus”.
Non a caso, infatti, alla memoria ricorre nella galassia della Catechesi francescana la divisione in correnti che nacquero intorno a Lui, i rigoristi distinti in spirituali e fraticelli e i moderati, conventuali. Sta di fatto che la Scolastica medievale aristotelica è superata dal francescanesimo. Ad oggi nel Terzo Millennio è auspicabile scoprire quello che è oggi il carisma francescano, il cui pensiero è rivisitato in dettaglio nell’Opuscolo celebrativo dal titolo “1920- 2020- Cent’anni di fraternità”.
Realizzato per commemorare, appunto, il Primo Centenario della Fraternità francescana secolare “Sant’Agnese da Praga”di Trepuzzi, a cura dell’Amministrazione Comunale, è edito da Esperidi. I contributi di quanti gravitano attorno alla figura del “giullare di Dio”, come gli storici lo definiscono, mettono in primo piano il messaggio francescano che caratterizza il pensiero suo proprio: l’umanità, la fraternità e il suo essere precursore dell’importanza dell’ecologia. Un aspetto che rende ragione all’essere francescano oltre all’amore per la natura è il seguito che ha avuto anche presso i non cristiani.
Ma riguardo all’accoglimento nell’ortodossia cattolica, fornisce un resoconto dettagliato inquadrato nel volume il Parroco della Chiesa trepuzzina dell’”Assunta”, Don Vincenzo Marinaci, che mette in rilievo l’affascinante vocazione e missione di quante francescane autoctone si sono accostate all’Ordine.
Il coordinatore della raccolta delle testimonianze, il Consigliere delegato alle Politiche Culturali Giacomo Fronzi, restituisce una immagine del Santo con le sue caratteristiche post-moderne che percorrono le sue Regole nel XIII secolo. La prima regola , da Lui scritta nel 1209 è andata perduta, come purtroppo accadde per molti cantici e poemi. La peculiarità del Santo d’Assisi si fa spazio rimarcando i significati della “Rivoluzione” che Egli ha operato nella Chiesa di quei tempi e non solo. Canonizzato rapidamente, appena due anni dopo la morte, avvenuta nel 1226, nella Sua storia campeggia l’istituzione dei tre Ordini di cui è autore, il primo dei Frati Minori, il secondo delle Clarisse, cofondato con Santa Chiara, e il terzo dei Secolari. A distanza di otto secoli, puntualizza il prof. Fronzi, con le complicazioni di tipo storico e storiografico, “appare molto difficile tracciare un profilo esattamente corrispondente alla figura storica del Santo”, anche perché Egli, come sottolinea anche Le Goff, in un testo dedicatogli, “ha ispirato ben presto una letteratura ove leggenda e storia, realtà e finzione , poesia e verità sono intimamente legate”.
Permane nelle liturgie del mondo il Cantico di Frate Sole che, illuminando la strada degli adepti, lascia dei semi che sono, grazie al Maestro di Formazione Giovanni Giannuzzi, pronti fattivamente a germogliare e la cui punta d’iceberg nel privilegio apostolico risale al 1920 circa.