Campi S.na (Le) – In occasione della Festa della Donna, questa mattina, presso il centro vaccinale all’interno del Presidio Ospedaliero di Campi Salentina, una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Alfredo Fina, ha voluto omaggiare le operatrici sanitarie impegnate ormai da un anno nella lotta al Covid, con la consegna dei rametti di mimosa in segno di riconoscimento per il loro prezioso contributo.
Il gesto simbolico è un omaggio alla forza, al coraggio e alla generosità con cui queste persone hanno lavorato, e continuano a farlo ancora oggi, senza sosta e in prima linea contro la pandemia da Covid 19.
Nascoste in tute bianche, coi volti coperti dalle mascherine a coprire i segni della fatica e della sofferenza, queste donne sono l’esempio di energia e passione, un modello per tutti.
“Precisamente un anno fa – dichiara il Sindaco di Campi Salentina, Alfredo Fina – tutto ciò che conoscevamo, la nostra quotidianità, le nostre abitudini sono state sconvolte da un nemico invisibile e insidioso. Abbiamo dovuto accettare il cambiamento, la negazione di tutto ciò che davamo per scontato scoprendo come anche le cose più semplici, come la gestualità dell’affetto, fossero in realtà preziose. Ci manca tutto e ogni volta che la situazione sembra migliorare cerchiamo di vivere al massimo, felici e grati, qualsiasi minuscolo frammento di normalità.
Non è un caso – aggiunge – che oggi l’Amministrazione Comunale abbia scelto il centro vaccinale per rendere omaggio alle donne. Abbiamo pensato, da questo avamposto di speranza e gentilezza, di ringraziare il motore pulsante della nostra società attraverso le dottoresse, le infermiere, che lottano quotidianamente in trincea al fine di arginare l’avanzata di un virus pericoloso.
Ma il nostro ringraziamento oggi va a tutte le mamme, le nonne, le insegnanti, le farmaciste, le artigiane, le libere professioniste, le lavoratrici del mondo della ristorazione, le imprenditrici, le impiegate, le dirigenti scolastiche, le bambine, le ragazze, le studentesse fuori sede, le donne delle forze dell’ordine, le volontarie della protezione civile e di tutte le associazioni, per aver resistito, per aver rinunciato, per aver sacrificato, per aver rischiato, per aver continuato tutto come sempre con quel coraggio che dalle origini manda avanti il mondo.
Non possiamo però tacere – conclude – su un dato terribile: 112 sono state le donne uccise durante il 2020, 11 in questi primi mesi del 2021. Questa pandemia ha evidenziato come la violenza di genere sia un incubo non terminato e ha reso ancora più pericolosa la vita di donne abusate e spesso costrette a vivere questo isolamento accanto ai propri carnefici. Non dobbiamo rinunciare mai a lottare affinché questo fenomeno infame termini, lo dobbiamo fare ogni giorno”.