Lecce – È scomparso ieri mattina il professor Armando Luches, tra i fondatori della Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Lecce, oggi Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento. Nato in un paesino dell’Istria nel 1940, aveva studiato Fisica all’Università di Trieste, dove si era laureato nel 1966. Nel 1967 aveva scelto di trasferirsi a Lecce, seguendo il professor Luigi Taffara (recentemente scomparso), stimolato dall’idea di contribuire alla nascita della nuova Facoltà di Scienze presso il collegio Fiorini. Ha inizialmente ricoperto l’incarico di assistente in Fisica generale, è stato poi nominato docente di Radioattività, quindi professore associato di Fisica atomica e, dal 1987, ordinario di Fisica della Materia.
Ha svolto una funzione centrale nella nascita – nell’anno accademico 1967/68 – e nello sviluppo dell’allora Istituto di Fisica dell’Ateneo; è stato poi Direttore del Dipartimento di Fisica dal 1977 al 1980 e dal 1992 al 1997. Per molti anni ha lavorato per l’Università e per la sezione di Lecce dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare anche come esperto qualificato per la protezione dalle radiazioni ionizzanti, e come responsabile della sicurezza fino al pensionamento avvenuto nel 2010.
Ha fondato un laboratorio di ricerca e ha coordinato un gruppo di lavoro, tuttora attivo a livello internazionale, impegnato nella sintesi di materiali innovativi utilizzando laser ad alta potenza. Ha pubblicato più di 300 lavori su riviste scientifiche, instaurando moltissime collaborazioni nazionali e internazionali. È stato eletto membro dell’Accademia Europea delle Scienze e delle Arti. Per i suoi meriti scientifici ha vinto la medaglia “Dionvz Ilkovic”, assegnatagli dall’Accademia delle Scienze della Slovacchia, mentre l’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca gli ha conferito la medaglia di onore “Ernst Mach”.
«Il rapporto con molti dei suoi studenti è stato attivo fino alla fine della sua vita. Molti di loro lo hanno affiancato nella sua attività di ricerca, e ha continuato ad avere intensi e stimolanti scambi e forti legami di amicizia anche con molti di quelli che dopo la laurea hanno intrapreso strade differenti dalla ricerca», ricorda la figlia Paola Luches, vicino alla quale, a Modena, il professore ha trascorso gli ultimi mesi dopo una breve malattia, «Il merito della città di Lecce è stato quello di consentire che il suo contributo allo sviluppo e alla crescita scientifica e culturale della città venisse adeguatamente valorizzato e amplificato», conclude Paola Luches, «per sopravvivere alla sua scomparsa e lasciare una traccia per il futuro».
«Nella sua lunga carriera ricca di prestigiosi riconoscimenti internazionali, il professor Luches ha formato generazioni di fisici», sottolinea il Rettore Fabio Pollice, «che lo ricordano oltre che per l’indiscutibile autorevolezza scientifica dei suoi insegnamenti anche per le doti di umanità, semplicità, garbo ed eleganza. La sua preparazione classica gli permetteva inoltre di spaziare anche in campi umanistici. Questa larghezza di orizzonti culturali, l’umanità e la professionalità sono stati i suoi tratti distintivi e la sua più preziosa eredità. L’Università del Salento si unisce al dolore della famiglia e di quanti gli sono stati vicini».