Albert Einstein dice “Non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore”. E la domanda sorge spontanea: solo a metà vita si può dire che si è raggiunto il ragguardevole traguardo di successo? Non è così, o non sempre è così.
Certamente sin dalla giovane età si costruisce il domani che, pietra su pietra, renderà la vita più o meno desiderabile. Non si arresta dunque il cammino di un giovane per saggiare se si è inoltrato per la strada del successo e della maturazione. Senza timore di smentita, si può affermare che la gioventù apre la strada o getta il semino nell’humus che darà frutti o fiori tramutabili in gioie preziose. Ecco che il destino dei più diventa successo, voglia di apparire, arte, amore per le cose belle della natura. Ed ecco che forse la frase di Einstein fa pensare che ad un termine consegua per contiguità l’altro. Chi è pronto a scommettere che successo o valore non si somiglino? Sta di fatto che la giovinezza è la conditio sine qua non per erigere le colonne che fortificheranno l’impalcatura della personalità, questa fondamentale, che sarà di successo o di valore poco importa.