Lo scorso Ottobre la Falck Renewables e la BlueFloatEnergy hanno presentato il progetto che prevede la realizzazione di un nuovo parco eolico off shore al largo delle coste pugliesi, stavolta lungo la mitologica Rotta di Enea, nel tratto tra Porto Badisco e Castro. Si tratterebbe di un vero e proprio parco galleggiante, il secondo dopo quello di Brindisi, che dovrebbe prevedere il posizionamento nell’area marina tra Castro e Santa Cesarea, di circa 100 pale eoliche, alte 250 metri, su strutture galleggianti suddivise in 4 sottocampi organizzati approssimativamente da 10, 20, 30 a 40 pale, collocate in modo progressivo per poter realizzare in acqua una struttura a triangolo della capacità massima di 1,3 Gigawatt di potenza. Tale parco comporterebbe la mancata emissione in atmosfera di oltre due milioni di tonnellate di anidride carbonica. Inoltre, secondo le stime delle aziende proponenti, esso creerebbe almeno 1.500 posti di lavoro, con ricadute positive anche sul settore terziario.
Sarebbero mezza dozzina – da Santa Cesarea Terme in giù – i comuni salentini a vedere l’impianto affacciandosi sul mare. Tra questi anche Castro, la perla del Salento, la cui amministrazione comunale ha espresso fin da subito perplessità riguardo al progetto, ritenendolo invasivo, soprattutto dal punto di vista visivo. Nel frattempo, in attesa del deposito dei documenti ufficiali per conto di Odra Energia,le società Falck Renewables e BlueFloat Energy hanno diffuso la prima simulazione in scala dell’impianto eolico marino galleggiante, che, a loro dire, è “una rappresentazione realistica della vista delle turbine eoliche dalla costa di Castro Marina, secondo l’attuale proposta progettuale”.
La simulazione, sviluppata sulla base della dimensione totale degli aerogeneratori previsti, conferma che quelli più vicini alla costa (posti a una distanza di 9,7 km dal litorale) avranno un’altezza percepita da terra pari a circa due centimetri e restituisce loro l’orientamento corretto, trasversale rispetto alla linea di costa e la rilevante distanza l’uno dall’altro. Questo consentirà di intercettare al meglio i venti dominanti di tramontana e maestrale e di ridurre ulteriormente la percezione visiva delle turbine.
Tale simulazione anticipa lo studio paesaggistico 3D commissionato da Odra Energia a Plain Concepts (azienda tech leader a livello internazionale, specializzata in Intelligenza Artificiale, Mixed Reality, Big Data, Blockchain, Internet of Things e Cloud, oltre che nella riproduzione 3D), che sarà disponibile entro il prossimo mese di dicembre sul sito web di Odra Energia. Lo studio, realizzato a partire da fotografie reali, permetterà di osservare, con la massima precisione, come apparirebbero le turbine eoliche da cinque punti di osservazione sulla costa, ai quali verranno aggiunti gradualmente ulteriori punti di osservazione, per consentire una percezione sempre più precisa dell’impatto visivo.
Nonostante Odra Energia abbia rinnovato al territorio e alle comunità locali la propria disponibilità al dialogo, che auspica possa avere come punto di partenza il desiderio di una conoscenza approfondita e corretta della proposta progettuale e il comune interesse a evitare la diffusione di informazioni imprecise o immagini non realistiche, dopo la pubblicazione della simulazione non si è fatto attendere il commento del vicesindaco di Castro, Albero Antonio Capraro, che ha criticato aspramente il progetto“100 VOLTE NO!Fino a questo momento siamo stati piuttosto cauti sul progetto Odra Energia in attesa della simulazione “ufficiale” dell’impatto tecnico visivo. Ora che è arrivata possiamo confermare ancora con maggiore convinzione il nostro NO a questo scempio. Nessuno e per nessuna ragione distruggerà la nostra STORIA, la nostra ECONOMIA, la nostra IDENTITÀ.
Lo dobbiamo al nostro passato, al nostro presente, al nostro futuro.Avanti tutta, ora più che mai!”. Anche le amministrazioni e le associazioni del territorio hanno dato ulteriore conferma della loro contrarietà alla creazione del parco, considerato irrealizzabile perché potrebbe alterare irrimediabilmente uno dei territori più belli del Salento. Il Comitato Tutela Costa Adriatica ha infatti avviato una raccolta firme e una petizione online da indirizzare al Ministro della Transizione ecologica e al Presidente della Regione Puglia, perché “quello che si vede in foto è letteralmente uno scempio che deturperebbe il territorio andando ad impattare pesantemente sul sistema socio-economico. Questo parco non può essere realizzato!”. Depositare una firma significa, secondo il primo cittadino di Castro, salvare il nostro territorio, poiché il parco potrebbe pregiudicare irrimediabilmente il suo futuro e ci impedirebbe di consegnare ai posteri il nostro mare, suggestivo e incontaminato.