Inoltre, alle medie e superiori, in presenza di un caso di positività nella classe, la didattica prosegue in presenza, con l’obbligo di indossare mascherine FFP2 almeno per 10 giorni. Dai due positivi in poi le misure si differenziano in funzione dello stato vaccinale. Gli studenti che hanno concluso il ciclo vaccinale primario, che siano guariti da meno di 120 giorni o che abbiano ricevuto la dose di richiamo, potranno proseguire in presenza con l’obbligo di indossare FFP2 per almeno 10 giorni. É quindi indispensabile indossare in ogni caso le mascherine FFP2, che i vari istituti avrebbero dovuto fornire fin dal rientro a scuola, ma così non è stato. Di conseguenza, ciascun alunno è obbligato a procurarsi ogni giorno una mascherina FFP2, il cui costo non è irrisorio.
Stendiamo poi un velo pietoso sui trasporti! Decine e decine di studenti pendolari sono costretti a sfruttare mezzi di trasporto pubblici inadeguati, dove risulta impossibile rispettare ogni norma anti-Covid.
Dunque, quello del 10 Gennaio non è stato un rientro all’insegna della sicurezza. Inoltre, il costante aumento dei contagi preoccupa sempre di più e ciò, unito alle varie criticità del sistema ha portato i rappresentanti degli istituti superiori leccesi a prendere una decisione drastica a nome di tutti gli studenti: sciopero a oltranza per sollecitare le autorità a concedere l’opzione della didattica a distanza fino a quando la situazione epidemiologica non migliorerà.
Tuttavia, anche noi studenti dovremmo riflettere. Premesso che i problemi per i quali è stato indetto lo sciopero sussistono e dovrebbero essere risolti, possiamo davvero dirci preoccupati di continuare a frequentare le lezioni in presenza a causa dell’aumento di contagi? O meglio, dovremmo richiedere la possibilità di farci scegliere la DAD per sentirci più sicuri, continuando però a frequentare palestre, centri ricreativi, locali, pub, pizzerie, stadi, continuando a incontrare i nostri amici o parenti, assembrandoci, senza indossare la mascherina e senza rispettare il distanziamento sociale? Perché la paura subentra solo a scuola? Non si può dare torto al premier Draghi che in conferenza stampa ha affermato che non avrebbe alcun senso chiudere le scuole, continuando a dare la possibilità ai giovani di riunirsi il pomeriggio o la sera. Bisognerebbe allora imporre un nuovo lockdown, ma ciò non è chiaramente possibile, poiché significherebbe essere tornati allo stesso punto dell’anno scorso, nonostante l’avanzamento della campagna vaccinale.
La verità, almeno per me, è che ogni situazione ha i suoi aspetti negativi, che devono necessariamente essere risolti- soprattutto quelli che riguardano la scuola- e le lamentele si fanno sentire in ogni caso. L’anno scorso, molti studenti in dad chiedevano a gran voce il rientro in classe e la riapertura delle attività per avere la possibilità di socializzare e di vivere, ora si richiede la dad facoltativa, decidendo però di non esimersi dalla vita sociale fuori dalla scuola. Predichiamo la necessità di imparare a convivere con il virus, ma non siamo disposti a farlo in ogni circostanza. Quindi, cos’è che vogliamo per davvero?