Oggi, 17 febbraio, in occasione della Festa Nazionale del Gatto, parliamo di un felino molto amato e sempre disponibile ad instaurare un legame ed un’amicizia talmente sinceri con le persone di ogni età che, per molti aspetti, è capace di donare tanta serenità.
Spesso il suo amore può esprimersi attraverso le classiche fusa e, se pur riceviamo piccoli morsi, sembra farci rivivere la nostra esperienza di cuccioli.
Non mancano occasioni in cui può portare un dono oppure un suo ‘insegnamento’, o quando ci consegna una preda (spesso un uccellino o un topolino) o altro. Naturalmente, come in tutti i rapporti ed in particolare per l’amicizia, è fondamentale la reciprocità che di conseguenza implica la sensibilità, l’affetto, l’empatia, ecc. D’altronde l’amicizia è anche capire ed essere capiti. Quindi facciamo sempre attenzione, soprattutto quando ci troviamo di fronte ad un gatto che non conosciamo, ai segnali che manifesta in quanto potrebbe anche non interessargli la nostra amicizia evitando così qualche spiacevole graffio.
Considerando la loro spericolatezza, quante volte abbiamo assistito a situazioni di grande pericolo con cadute in casa da un armadio o addirittura a qualche incidente attraversando la strada o litigando con qualche suo rivale in amore?
Nell’immaginario collettivo sembra che ogni gatto possieda sette vite anche perché, attraverso le sue acrobatiche contorsioni, riesce ad evitare tantissimi incidenti atterrando morbidamente e miracolosamente con le sue zampette. Ricordiamo inoltre che il gatto possiede un carattere dignitoso e molta fierezza e non è un caso se, già dall’epoca dei faraoni egizi ad oggi, i nostri mici ricordano piccole divinità da amare e rispettare. Insomma, quella certa sacralità egizia nei confronti dei gatti oggi sembra essersi trasferita nel dono della loro amicizia che per noi umani rappresenta pur sempre un sentimento sacro.
Tra le loro tante virtù, oltre che saper cantare (miagolare) sanno anche suonare. Una volta, a casa di musicisti, durante una cena, ascoltando alcuni suoni del pianoforte che provenivano da un’altra stanza, un importante compositore del Novecento espresse molto interesse, ignaro che si trattasse di una “improvvisazione” del gattino di casa che in quel momento zampettava sulla tastiera.
Niente di nuovo, visto che il gatto pianista è protagonista di cartoni animati molto belli e divertenti come quello che vede il famosissimo Tom in concerto eseguire al pianoforte la Rapsodia Ungherese n. 2 di Liszt, perennemente disturbato dal simpaticissimo Jerry.
Allora, non resta che predisporsi con dolcezza e delicatezza nei confronti dei nostri amici gatti, sicuri che prima o poi tutti possono conquistare il loro affetto. Concludo con una richiesta al mitico Romeo, della “banda” degli Aristogatti: mi raccomando di evitare le miagolate notturne per non svegliare ed interrompere così il dolce sonno dei gattini!
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