AVIS Guagnano, l’appello: “L’importante è donare “

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Cosa significa donare il sangue e perché è importante farlo?

Lo chiediamo all’avvocato  Viviana D’Amico, Presidente dell’Avis di Guagnano

Intanto ringrazio, anche a nome dell’Associazione che rappresento, la redazione di “Paisemiu” che ci offre la possibilità di avere un filo diretto con la comunità attraverso questa nostra conversazione. Donare il sangue è un gesto semplice ma di concreta solidarietà, poiché significa donare una parte di sé e della propria energia vitale a qualcuno che ne ha un reale ed urgente bisogno; significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita. Rappresenta anche un dovere civico perché la disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo a cui ognuno di noi può attingere in caso di necessità e in ogni momento. L’importanza di questo gesto parla da sola. Ma soprattutto ogni qualvolta abbiamo bisogno di sangue, e non mi riferisco ai casi dettati da eventi eccezionali quali terremoti o incidenti, ma anche e soprattutto nella gestione ordinaria dell’attività sanitaria e, dunque, nell’esecuzione di trapianti e di vari interventi chirurgici, nei servizi di primo soccorso, nelle terapie oncologiche contro tumori e leucemie, nella combinazione dei farmaci plasma derivati, chiamati non a caso anche farmaci salvavita, utilizzati per contrastare patologie importanti quali anemie croniche, malattie del fegato, deficit immunologici o nella profilassi di infezioni come il tetano e l’epatite B. Il sangue e i suoi componenti sono quindi presidi terapeutici indispensabili per la vita e che, purtroppo non sono riproducibili in laboratorio, fattore quest’ultimo che spesso sfugge alla nostra attenzione. Per cui non esistono ad oggi alternative possibili alla donazione e se vogliamo una Sanità capace di prendersi cura di noi, non possiamo far appello solo sulla scienza e sulla medicina ma dobbiamo dare il nostro contributo, donando il sangue.

Da pochi anni è stata eletta presidente dell’AVIS di Guagnano. Quali sono gli oneri e le soddisfazioni che questo incarico comporta?

Si, è vero sono stata eletta Presidente di Avis Comunale da qualche anno. È già questo per me è motivo di soddisfazione ed orgoglio, poiché non è cosa usuale ritrovarsi a capo di una Associazione che porta avanti nobili scopi. È un ruolo di enorme responsabilità il nostro, sotto il profilo umano certamente, poiché annesso al raggiungimento dell’obiettivo solidale che è quello di farsi garante delle donazioni di sangue predisponendole per coloro che ne hanno bisogno e, dunque dei nostri nosocomi; altresì sotto l’aspetto locale, perché non dimentichiamo che l’Associazione è presente sul nostro territorio da ben 38 anni che non sono pochi, ciò significa che chi mi ha preceduto in questo ruolo ha ben saputo operare e, dunque, è comprensibile come sia importante e responsabile portare avanti un lavoro di così tanto spessore. La nomina del nuovo direttivo composto anche da Carlo De Gaetanis Vice Presidente, Maurilio Arnò segretario, Fabiana Rucco responsabile economica, Rizzo Stefano, Emanuela Sabato e Cinzia Miccoli, ha rappresentato un evento importante per l’Associazione poiché ha assistito ad un cambio generazionale dei soci, dunque nuove leve ma soprattutto giovani leve, è questo gratifica il proprio operato. 

In questo lungo periodo pandemico piuttosto difficile, quali sono state le priorità di Avis? Quanto il Covid ha influito pesantemente sulle donazioni di sangue?

Inutile dire di come il periodo pandemico abbia fortemente segnato la nostra comunità. Noi di Avis abbiamo cercato, nonostante le difficoltà anche oggettive, di continuare nel nostro operato e, quindi, di garantire la disponibilità delle sacche di sangue. Ad onor del vero, in questo periodo, abbiamo incrementato le donazioni del sangue in loco chiedendo ed ottenendo l’autorizzazione ad organizzare giornate di donazione del sangue straordinarie ovverosia aggiuntive alle date da calendario ordinario. Ed in tutta sincerità posso dire, che la nostra Comunità ha risposto in maniera soddisfacente ai nostri appelli poiché in quelle giornate abbiamo saputo raccogliere maggiori sacche di sangue. Ho un ricordo meraviglioso del primo lockdown, perché in uno scenario di quasi disperazione verso il periodo che stavamo vivendo, i nostri soci non hanno saputo esitare a recarsi per effettuare la loro donazione solidale. Vi è da dire che l’esperienza vissuta nel periodo pandemico per il donatore di sangue non è stata del tutto negativa, anzi. È stato un periodo di riflessione che ha saputo ben generare nel donatore un senso civico e di benevolenza più intenso e meno superficiale rendendolo nel contempo più consapevole e responsabile verso il gesto nobile della donazione.

 Cosa direbbe, soprattutto ai più giovani, per invogliarli a far parte dell’Avis?

È importante quanto necessario diffondere la cultura della donazione di sangue soprattutto tra i nostri giovani. È importante far capire loro di come la donazione del sangue oltre a rappresentare un gesto di alto valore etico/solidale e sociale, rappresenta anche un percorso culturale ed educativo verso uno stile di vita sano. E si, perché dietro questo gesto nasce anche un discorso di prevenzione sulla salute: diventare donatore significa poter monitorare il proprio stato di salute. Invero, ad ogni donazione i donatori vengono sottoposti ad un’accurata visita di idoneità fisica e il loro sangue, prima di essere validato, viene attentamente analizzato per tenere sotto controllo la propria salute e la qualità del sangue. Comprendiamo bene di come ciò rappresenta una garanzia per la salute di chi dona, ma anche di chi riceve il sangue. Rivolgo, dunque, il mio appello soprattutto alle famiglie, alle scuole, alle nostre istituzioni, poiché crescendo in questi luoghi è qui che formo la mia persona, il nostro modus vivendi, e qui che apprendo insegnamenti ed il valore di comprendere la vita. Quindi: genitori, insegnanti, dirigenti, governatori, incentiviamo, diffondiamo questo gesto collaborando. Solo in questo modo avremo la possibilità di coinvolgere i nostri giovani, che rappresentano il nostro presente ed il nostro futuro. La prossima donazione del sangue è prevista per la mattinata del 19 marzo e noi di Avis Guagnano, unitamente all’equipe medica del Trasfusionale dell’ospedale di Lecce, ci prepariamo ad accogliere la nostra comunità in un clima di fiduciosa collaborazione, consapevoli del forte contributo che possiamo rappresentare per il nostro sistema sanitario, e ricordiamo che chi dona sangue fa battere molti cuori!