San Cesario di Lecce – Ritorna la tradizionale Fiera te la Stiddhra. A San Cesario si rinnova la plurisecolare tradizione nel solco della ripresa, dopo la sospensione degli eventi pubblici causa pandemia. Il comitato feste patronali insieme con le associazioni del territorio ha predisposto un programma che abbraccia tre giorni di festa.
Preceduta dal triduo in preparazione, domani prenderà il via l’edizione 2022 con la solenne celebrazione eucaristica e la processione per le vie del centro storico. Il Simulacro in cartapesta di San Giuseppe sarà salutato, dopo la benedizione sul popolo in Piazza Garibaldi, da una fragorosa bengalata pirotecnica.
Il 24 aprile nella mattinata, inizia ufficialmente la fiera “te la stiddhra e te lu panaru”. Di questo evento si hanno notizie già a partire dalla fine del 1800 ”. Il “panìere” dal greco vuol dire “riunione di gente in occasione di particolari festività” e non fa, come si può pensare in un primo momento, riferimento alla vendita di cestini in vimini. Mentre “Stiddhra” è legato allo storico fatto che a seguito dell’avvenuto fregio con l’onorificenza dell’appartenenza all’ordine di San Giuseppe del duca Marulli, quest’ultimo abbia voluto indire una fiera per celebrare il Santo con maggiore devozione. Si poteva trovare di tutto, dal bestiame ai prodotti della terra, dalle sedie fino agli utensili in terracotta, dai cesti in vimini e paglia alle campanelle smaltate e decorate.
Attualmente, la Fiera di San Giuseppe accoglie molte realtà produttive sostenibili grazie alla collaborazione dell’associazione locale “L’Ausapieti”. I visitatori avranno modo di conoscere le realtà sensibili del territorio, assaggiare prodotti locali derivati da agricoltura naturale, e rivivere gli antichi saperi attraverso le mani abili degli artigiani.
Non mancheranno poi le note della banda sinfonica. Quest’anno animerà la festa il complesso bandistico Città di Castellana Grotte diretta dalla maestra concertatrice Maria Grazia Donateo. L’intrattenimento continuerà a partire dalle ore 19.30 con “Voci Libere”. Voci di artisti, artigiani, lavoratori, disoccupati, giovani teatranti, operai, musicanti dell’anima, generatori di sorrisi uniti in un abbraccio di sonorità verso la riappropriazione di quei diritti di pace e inclusione apparentemente sopiti.
23, 24 e 25 aprile: un weekend all’insegna della tradizione, con tante occasioni di partecipazione responsabile nel rispetto delle misure di protezione in occasione di grandi assembramenti con le mascherine e l’igienizzazione delle mani. Una tre giorni tra fede, storia e in connubio con le novità che ogni anno cercano di richiamare gli splendori del passato e lo spirito di ripresa di una parte della propria identità più forte di prima.