Lecce – Il Museo Ebraico di Lecce, nato sei anni fa grazie a Francesco De Giorgi e Michelangelo Mazzotta sotto la direzione scientifica del professore Fabrizio Lelli, è pronto ad ospitare un altro volto di Israele o, forse, persino altri mille.
Concepito come luogo di incontro e riferimento per scoprire la storia della comunità ebraica vissuta in antichità a Lecce e valorizzarne il patrimonio culturale, il museo porta nel cuore della Giudecca medievale di Lecce il racconto per immagini di una Israele multiculturale, caleidoscopica e sicuramente diversa dall’immaginario collettivo rimandatoci dalle emittenti internazionali.
Israele, infatti, non è solo un luogo di conflitti, ma anche “un ponte molto stretto” che, attraverso arte ed estetica, esplora linguaggi e volti dando nuova voce a questa Terra e a chi la abita.
Giovedì 29 settembre, anticipata dalla conferenza stampa alle ore 17.00, si aprirà la mostra curata da Fiammetta Martegani, curatrice presso il Museo Eretz Israel, giornalista e scrittrice con all’attivo diverse pubblicazioni che indagano la vita, l’arte e il cinema israeliani.
Quindici gli artisti che, nel loro insieme – ebrei e musulmani, uomini e donne, gay e straight, religiosi e agnostici – rappresentano i numerosi volti di Israele e si esprimono attraverso l’uso della propria lingua di origine: ebraico, arabo, yiddish, e persino ebraico antico trascritto, con l’utilizzo della calligrafia giapponese, da parte di un artista buddista che ha trovato in Israele il proprio tempio spirituale.
Ebrei figli di sopravvissuti all’Olocausto; palestinesi nati a Gaza che hanno dovuto abbandonare la propria terra; ebrei di origine mediorientale cresciuti in uno Stato fondato da ashkenaziti; ebree ortodosse e musulmane che, come donne, cercano di emanciparsi in un “mondo di uomini”: queste e molte altre sono le difficoltà che questi artisti hanno dovuto affrontare nel corso della loro vita a causa delle loro origini e che hanno superato attraverso l’espressione artistica.
Come scrive la curatrice nel testo introduttivo alla mostra: «“Kol Ha’Olam Kulo” (Tutto il mondo intero) è una poesia in lingua ebraica, scritta dal Rav Nachman di Breslov, che recita: “Il mondo intero è un ponte molto stretto e l’importante è non avere paura”. Secondo il celebre Rabbino chassidico, sapendo che ogni persona, nel corso della propria vita, deve attraversare, inevitabilmente, diverse difficolta, è essenziale non avere paura».
“A very narrow bridge” è, quindi, una mostra che intende esplorare l’utilizzo dei diversi linguaggi e delle molteplici identità di Israele al fine di superare le proprie paure, personali e collettive, creando un ponte molto stretto tra culture, religioni e persone.
Dopo l’inaugurazione della mostra, seguirà l’esibizione del duo arpa&violino di Eleonora Carbone e Daniela Aloisi con degustazione offerta da Melograni Martino e Cantine Leuci.
Nel mese di novembre, poi, una delegazione del Museo Ebraico di Lecce, assieme ad alcuni delegati della Regione Puglia, parteciperanno alle Giornate della Cultura Pugliese presso l’Istituto Italiano di Tel Aviv, dove verranno presentate anche le attività del Museo, al fine di stringere ancor di più il legame instaurato e creare un ponte sempre più continuo tra queste due realtà culturali.
“A very narrow bridge” è stata realizzata con il contributo di WeAreinPuglia, in partnership con l’Ambasciata d’Israele in Italia e il patrocinio dI UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, InfoTab tours, Lecceeventi, Cantina Leuci, Melograni Martino e The Of Music School.
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria.
Info: Tel. e WhatsApp: 0832247016
Email: info@palazzotaurino.com