Il Coro Polifonico Unisalento: verso nuove sonorità. Nostra intervista al M° Luigi De Luca

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Il Coro Polifonico Unisalento nasce nel 2008 e fin dagli esordi è diretto dal M° Luigi De Luca: compositore, direttore d’orchestra, polifonista e laureato con lode in Lettere Classiche presso l’Ateneo salentino. Per il prossimo Concerto di Natale 2022, proporrà in aggiunta al suo repertorio classico, nuove sonorità, moderne e frizzanti.

L’introduzione di canti gospel rappresenta una volontà di cambiamento o solo, il volersi affacciare al nuovo?

Come Coro Polifonico abbiamo un repertorio vastissimo che parte dai reperti melici greci e dal gregoriano (ricordiamo “Anemos, musiche dal mito”, strutturato su musiche del patrimonio greco classico), per approdare alla polifonia rinascimentale e barocca (Palestrina, Vivaldi, Bach ecc.) e alla coralità operistica, fino e oltre i Catulli Carmina di Orff, di forte marca novecentesca. Né abbiamo trascurato i “Songs dal mondo”, aprendo infine a suggestioni jazz e ultimamente al mondo gospel, sia per completezza di esperienze che per una più sensibile attrattività del grosso pubblico.

Si tratterebbe quindi di un “abbandono” del campo classico?

Assolutamente no! E ciò in linea con la strategia da me perseguita da decenni, dettata da impegno di studio e professionalità, anche nel tentativo di arginare per quanto è in nostro potere, il degrado del settore specifico nel Salento, funestato da impostori prezzolati che ripetono fino alla noia le “solite lagne…”. Il Coro Polifonico Unisalento ha come obiettivo quello di nobilitare polifonicamente e strumentalmente brani eseguiti attualmente in modo piatto e scontato. E ciò, anche in accoglimento di istanze presentate dagli studenti.

Gli studenti, a tal proposito, appaiono modestamente presenti nella compagine corale. Perché?

Il Coro Polifonico si avvale della presenza di personale dell’Università e di professionisti, in qualche modo ad essa organici (prevalentemente laureati presso questo Ateneo), animati dall’entusiasmo che consente loro di affrontare autentiche fatiche in una concertazione assidua e impegnativa. Ciò non può avvenire allo stesso modo per gli universitari, sia per l’impegno compatibile con la durata circoscritta del corso di studi che, sin qui, per il mancato riconoscimento di crediti formativi, finalmente concessi per il corrente anno accademico. Altro problema, fondamentale, è quello di una sede universitaria utilizzabile per l’attività di concertazione, constatata l’inagibilità della cappella del Principe Umberto, da tempo sostituita con la sala prove dell’Istituzione Polifonica “A. Vivaldi”.

E’ noto il grande valore educativo della musica e la sua capacità di stimolare le cellule neurocerebrali. Il Coro Unisalento come educa il suo pubblico?

Quello di avvicinare e, in un certo senso, formare il pubblico all’ascolto e alla partecipazione profonda agli eventi musicali è stata la mia preoccupazione costante, riscontrabile soprattutto nelle manifestazioni natalizie destinate alla città, oltre che nella partecipazione agli eventi accademici con assidue novità repertoriali e alle manifestazioni congressuali, nelle quali si sono presentati repertori coerenti con le tematiche di volta in volta affrontate. Nei concerti, in genere, brevi presentazioni dei singoli brani ambientano sia gli stili che i contenuti musicali e culturali, consentendo al pubblico un’autentica immersione nel mondo artistico proposto.