Lecce – Il Duomo di Lecce, cuore pulsante della cristianità, posto nel centro storico, tripudio del barocco leccese, cattedrale metropolita dedicata a Maria Santissima Assunta, ha ospitato la sera del 23 Ottobre scorso, in un clima di grande festa e spiritualità, la seconda edizione del Festival Corale Pugliese, organizzato dalla Federazione Nazionale Federcori, un ente senza fini di lucro, che ha come scopo la promozione, lo studio, la pratica, l’approfondimento e la diffusione del canto corale, della musica e dell’arte; in genere, conta al suo interno, su scala nazionale, più di 1000 cori iscritti, fra cui Federcori Chorus Inside Puglia (Sezione regionale nata sul finire del 2020), che registra già oltre 50 cori, provenienti da tutte le province pugliesi ed ha organizzato la Prima Edizione del Festival Corale Pugliese a Bari nel 2021 e il Festival Corale Pugliese School a Palagianello (Ta), dedicato alla coralità giovanile. Infine, realizzato grazie al sostegno finanziario del Ministero della Cultura ed il contributo di CAA – Costruzioni Acciaio Alluminio di Castellaneta (Ta), il patrocinio della Provincia di Lecce “Salento d’Amare”, del Comune di Lecce e dell’Arcidiocesi di Lecce.
L’idea di questo festival nasce dalla volontà di favorire il “dialogo tra cori” attraverso l’incontro e lo scambio di esperienze. Dieci cori provenienti da diversi luoghi della Puglia, si sono dati appuntamento sin dal mattino nelle vie del centro, realizzando flashmob corali e animando la liturgia; da San Francesco della Scarpa alla Basilica del Rosario, alla Chiesa di San Matteo, alla Cattedrale. E poi, ancora, la Chiesa di Santa Chiara e Santa Teresaper concludere, alle ore 20, tutti insieme nel Duomo in un evento presentato e condotto dal direttore di Paisemiu, Antonio Soleti.
Dopo il ringraziamento dovuto al Chorus Inside Puglia ed al suo presidente, Mauro Eronia, al Direttore Artistico del Festival Corale Pugliese, Luciano Fiore e al Delegato per Lecce del Chorus Inside Puglia, Tonio Calabrese, da Monsignor Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce, il quale citando Sant’Agostino (Sermo 336,1:PL 38,1472), nella più comune traduzione: “Chi canta prega due volte” , che deriva da: “Il cantare è proprio di chi ama”, ha evidenziato il suo entusiasmo per l’iniziativa.
Doveroso riportare il nome, la direzione ed il brano di ciascun coro, in ordine di esibizione: Coro Maria Santissima Assunta della Cattedrale di Lecce, Direttore: M° Tonio Calabrese – Johann Sebastian Bach – Resta con noi – dalla Cantata BWV 147; Coro Jubilate Deo, Casarano (Le), Direttore: M° Sergio Barone – John Rutter – Look at the world; Coro Polifonico Accordium, Santeramo in colle (Ba), Direttore: M° Francesco Tritto – Leonard Cohen – Emerson -Hallelujah; Coro Regina del Rosario, Palagianello (Ta), Direttrice M° Nunzia Gargano – Marco Frisina – Oracolo del Signore; Coro San Filippo Neri, Mattinata (Fg), Direttore: M° Leonardo Mansueto – Matteo Salvatore – Lu bene mio; Coro Giovanile dauno U. Giordano, Foggia, Direttore: M° Luciano Fiore – Kelly – L. Fiore – I belive I can fly; Coro Femminile Vivarte, Sternatia (Le), Direttrice: M° Giusy Zangari – Marco Frisina – Pacem in Terris; Coro Vic, Casamassima (Ba), Direttore M° Pietro Barbieri – Mite Balduzzi – Ave Maria; Pop Electronic Choir, Palagianello (Ta), Direttrice M° Nunzia Gargano – Vincenzo Paradiso-N. Gargano – Regina del Rosario; Schola Cantorum Parrocchia Santa Maria del Carmine, Manfredonia (Fg), Direttori: M° Nicoletta Basta e M° Vincenzo Masotti – Francesco Buttazzo-N. Basta – L’Annuncio a Maria. Nota di merito al Coro Femminile Vivarte composto da Angelica, Vittoria, Anna, Lucia, Gloria, Annarita e Giusy Zangari, quest’ultima, anche in veste di Direttrice, perché il brano da loro scelto: Pacem in Terris di Marco Frisina (tratto dalla Colonna Originale del Film: “Papa Giovanni XXIII”), centra il tema della serata, quello appunto della “PACE”, quella tanto desiderata proprio da Papa Roncalli nella sua omonima enciclica dell’11 Aprile del 1963, quando il Pontefice si rivolse a “tutti gli uomini di buona volontà”, sottolineando che il compito della Chiesa fosse quello di “guardare al mondo senza confini, senza blocchi” e di ricercare “ciò che unisce, tralasciando ciò che divide”.
Lo stesso pensiero, che il M° Tonio Calabrese a conclusione della serata ha auspicato, dedicando l’Ave Verum di Wolfgang Amadeus Mozart, che ha visto tutti e dieci i cori riuniti in un’unica voce, al popolo ucraino e a quello russo, affinché “ritrovino la pace e l’amore fraterno”.