Museo Louvre di Parigi, Sleek Art Gallery di Londra, Palazzo Storico Scuola Grande di San Teodoro di Venezia, Von Zeidler Art Gallery di Berlino, Galleria Maec Milano, Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona e ancora Espace Art Gallery di Bruxelles. Queste e altre ancora sono le gallerie d’arte nelle quali la pittrice salentina Francesca Donateo ha visto esposti i suoi lavori. Il tutto, però, è iniziato dal Museo Storico Città di Lecce.
Francesca è stata da sempre incuriosita dai vari processi artistici, attratta dal colore e dalla sua combinazione in ogni sua possibilità; in generale dall’arte figurativa che reputa un canale comunicativo immediato e aumentativo rispetto al descrittivo verbale. La possibilità di esporre è nata un po’ per caso in seguito ad una cena tra amici a cui era presente un critico d’arte che ha notato una sorta di visione futurista nei suoi lavori. Durante la 4^ biennale di arte internazionale svoltasi presso il prestigioso Museo Europeo di Arte Contemporanea di Barcellona i lavori di Francesca sono stati notati dagli occhi di collezionisti e critici d’arte di rilevanza internazionale che ne hanno intuito l’originalità. “Esattamente, andò proprio così. Incoraggiata dal suo giudizio ho provato a dare visibilità i miei lavori che sono stati apprezzati ed esposti in luoghi d’arte di assoluto prestigio, tra cui il Museo Louvre di Parigi – racconta la stessa pittrice – da sempre sono stata attratta dal connubio intrinseco che sussiste tra le varie forme di arte con il pensiero pitagorico del “tutto è un numero”. Adoro ricercare e comprendere la complessità delle sequenze numeriche riscontrabili in natura che legano e collegano in modo armonico strutture più e meno complesse all’interno di un vasto e indefinibile concetto di bellezza. Per questo motivo sperimento in modo dinamico e musicale la ritmicità di spirali e forme geometriche provandole paradossalmente a “fissare” su tele o pannelli con colori vivaci. Linee, simmetrie, asimmetrie, illusioni ottiche e cambi improvvisi di prospettive in combinazioni di colori accesi conducono il gioco della dinamicità matematica su un supporto materialistico sul quale prende forma un’immagine decontestualizzata dal tempo che lascia libera interpretazione all’interlocutore. La ricerca dell’irregolarità nella regolarità, dell’illogicità nella logicità, della non definizione nella definizione conducono l’azione creativa in ogni lavoro.”
A marzo 2023, nell’Annuario Internazionale di Arte Contemporanea “Artisti 2023” redatto da Mondadori, Francesca vedrà pubblicata e recensita una sua opera dal critico Vittorio Sgarbi.