Nostra intervista al parroco don Luigi Lezzi
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato, ad un anno di distanza, con la benedizione della prima fascina, si darà di fatto il via alla lunga preparazione, necessaria per costruire quel magnifico elemento architettonico conico detto Fòcara, che sin dalla nascita, rappresenta l’essenza ed il prestigio della Comunità Novolese e con la sua accensione, l’acme della festa dedicata al suo Santo Patrono: Sant’Antonio Abate.
Per comprendere ancora meglio il senso di questa ritualità, abbiamo posto qualche domanda al parroco Don Luigi Lezzi.
Come e perché nasce il rito della benedizione della prima fascina?
Nasce come buon augurio per l’inizio della costruzione della Fòcara. Si tratta di una semplice benedizione. Ricordo la prima volta che la feci, era il 2014. C’era la banda e subito dopo la benedizione alla prima fascina, in Piazza Aldo Moro, feci, insieme al sindaco di allora, Oscar Marzo Vetrugno, il giro del paese sul carretto e portammo la fascina in Piazza Tito Schipa. Un momento di sinergia, tra la festa religiosa propriamente detta e quella della Comunità.
Com’è cambiata la festa di Sant’Antonio Abate nel corso degli anni?
La festa di Sant’Antonio Abate ha origini antiche ma per notizie più dettagliate suggerisco di leggere il bel libro del Dott. Gilberto Spagnolo. Prima era una semplice festa, molto intima e sentita, si svolgeva in Piazza Totò Vetrugno, una festa di comunità, che accoglieva anche persone dei paesi limitrofi e che rappresentava un’occasione per ritornate al paese natio e rivedere i parenti. Poi, per motivi di sicurezza, si decise di spostarla in piazza Tito Schipa. Da quel momento tutto è diventato più imponente, ci si è aperti al mondo, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, e la festa non è più solo della Comunità Novolese, ma un po’ di tutti i devoti del mondo.
Come si sviluppa la festa da un punto di vista religioso?
L’intronizzazione del Santo avverrà il 6 Gennaio, poi dal 7 fino al 15 entreremo nel Novenario, cioè in quel periodo di 9 giorni caratterizzato da momenti di preghiera, di riflessione e di predicazione. Il 16 mattina, la bandiera di Sant’Antonio, partirà dal Comune, si fermerà al Santuario per la benedizione e proseguirà il suo viaggio verso Piazza Tito Schipa, per essere infine posizionata sul falò e bruciata la sera; nel pomeriggio, dopo la benedizione degli animali, si svolgerà la processione, che terminerà con l’accensione della Fòcara. Il 17 mattina ci sarà la presenza dell’arcivescovo Monsignor Michele Seccia, che celebrerà la messa nella piazza antistante la chiesa – Santuario di Sant’Antonio Abate.
Il messaggio che mi preme divulgare è quello di riuscire a passare dal “Devozionismo” alla “Devozione”. Un cammino importante che ci conduca verso quello che è il vero scopo della festa, ossia giungere ad una fede più vera e ad un rapporto più forte con Gesù. Una figura molto importante sarà quella del predicatore, che anche quest’anno aiuterà il fedele e devoto del Santo, ad approfondire il suo rapporto personale con Gesù, attraverso la fede, la speranza e la carità, che si svilupperanno nell’ambito della più ampia tematica: “Sant’Antonio Abate e la sinodalità”.
Siamo immersi nel periodo del sinodo, voluto da Papa Francesco, il cui significato ricordiamo essere “camminare insieme”. Il nostro compito sarà quello di andare a trovare gli ammalati, incontrare le associazioni e le scuole. Inoltre, per le classi 4 e 5 elementare, abbiamo previsto un Concorso di disegno, poesia e svolgimento di un tema, dal titolo: “Sant’Antonio Abate e le Tradizioni”.