Il Lecce è tornato, ci verrebbe da dire. È proprio così. I due passi falsi contro Verona e Salernitana fanno ormai parte del passato. La vittoria per due a zero contro la Cremonese, ha dato la percezione di una squadra navigata di Serie A. È sembrato un compito semplice superare i grigiorossi. Due acuti con altrettante palle gol e bottino pieno. Tra l’altro, in uno scontro diretto, quindi dal valore doppio.
I ragazzi di mister Baroni hanno fatto sembrare la Cremo poco cosa. Eppure, non dimentichiamo che pochi giorni prima ha vinto contro la Roma nel quarto di Coppa Italia. I giallorossi hanno tenuto, da subito, il pallino del gioco. La temperatura della gara non è mai salita più di tanto. Ritmi bassi sin dall’inizio e una attesa, forse, ingiustificata dei giallorossi. La Cremo non ha mai punto, non ci è mai riuscita. Allora, minuto dopo minuto, il Lecce ha costruito la sua vittoria. Ha tentato più volte di mandare Colombo a fare a sportellate con Chiriches, perdendo più volte il duello. La via non era quella. Si è ricominciato a giocare palla al piede, con aperture di prima per la sponda opposta. Bellissimo lo spunto di Strefezza nel primo tempo che, dalla fascia di competenza, mette tagliato in mezzo senza trovare uno tra Gendrey, Colombo e Di Francesco presenti in area. Un colpo di testa di Ciofani, inoperoso, per la Cremo e nulla più. Allo scadere del primo tempo, c’è da segnalare un episodio da rigore poco attenzionato dalla troupe arbitrale e, forse, anche dai giallorossi. La gambata netta e in ritardo di Ferrari su Strefezza è rigore. In qualsiasi campionato europeo, trattasi di gioco pericoloso e deve essere sanzionato come tale.
L’intervallo permette ai giallorossi di guardarsi negli occhi e di decidere quale sarebbe stata la partita nella ripresa. Oseremmo dire un gioco da ragazzi. Il Lecce è arrivato con più uomini in area e con più determinazione. Si è visto subito con il triangolo Colombo-Gallo-Colombo. Il 9 giallorosso apre per Gallo che attende l’ingresso in area dell’attaccante, cross al bacio e Colombo di testa mette di poco a lato della porta. La consapevolezza è cresciuta e si è tramutata in due gol fotocopia.
Il primo gol del Lecce è il deja vu del gol contro il Milan. Possiamo dire identico? Angolo a due, palla arretrata per Hjulmand, cross, finta di Umtiti a saltare sul primo palo, e gol di Baschirotto a saltare sul secondo. Il Lecce ha dei meccanismi così studiati e preparati, tanto da vincere la sfida con il calcolo delle probabilità. Questo è niente perché undici minuti più tardi, Strefezza segna un altro gol fotocopia. Vedi gol all’andata contro la Salernitana. Palla recuperata a centrocampo da Gonzalez, riceve il brasiliano che si accentra, apre il piatto sinistro e infila magistralmente Carnesecchi. Una rete capolavoro che sancisce, se qualcuno ancora non lo avesse notato, il gioiello che il Lecce ha tra le mani. Segue, una bellissima volata di Banda che, da due metri, si fa neutralizzare dal portiere avversario.
Il Lecce espugna Cremona con un due a zero che ha il sapore di verdetto su una diretta concorrente. È bastata una prestazione per scacciare via i brutti pensieri e per rimettere in corsa, e che corsa, il Lecce verso la salvezza. Si attende la gara del Verona contro la Lazio, anche perché ad oggi, i ragazzi di mister Baroni sono a più dieci sulla terzultima.