Le mille e più anime di un organo liturgico

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Imponente ed elegante, da moltissimi anni accompagna i vari momenti della liturgia e sottolinea la sacralità del luogo che lo ospita, celebrando il suono, come la più alta espressione armonica della preghiera. Per conservare più a lungo la sua pregevole vibrazione, si è svolta nei giorni scorsi, un’attività di pulizia e parziale accordatura. Stiamo parlando dell’organo liturgico costruito nel 1962 a Crema dalla ditta Inzoli, presente nella Chiesa Sant’Andrea Apostolo di Novoli (Le).

Costituito da due mantici a cuneo per i manuali e da due mantici a vasca, veri polmoni, alimentati da un elettroventilatore, l’organo è composto da oltre mille canne, di diversa forma e lunghezza, ognuna delle quali ha la sua anima. Canne in zinco per la facciata, in lega di stagno e piombo quelle interne, in legno quelle della basseria e in zinco, ottone e lega quelle ad ancia.

Ha due tastiere o manuali, che si suonano con le mani, e una pedaliera, che si suona con i piedi. Il registro per eccellenza dell’organo è rappresentato dalla famiglia dei “Principali”. Si va dal Principale 8’ alla fila più acuta detta Ripieno, dove risuonano cinque canne di altezza diversa. L’organo ha due tastiere con registri e pressioni differenti. La seconda tastiera posta sulla parte superiore rispetto alla prima è detta: “Organo Espressivo”, per il suo suono molto dolce ma anche pieno, al suo interno ha dei particolari registri rappresentati dalla famiglia dei Flauti, dalle viole e dalla “Voce celeste”, che è volutamente non perfettamente accordata, questo per consentire quella caratteristica oscillazione, o particolare andamento del suono nello stile cremasco. Sopra le tastiere, una serie di placchette, consentono di attivare registri ma anche, unioni ed accoppiamenti. Con l’uso della pedaliera, vera e propria tastiera suonata con i piedi, troviamo i registri con maggiore profondità armonica.

Tutto nasce dall’intuizione del flauto di Pan (Syrinx) e dall’idea che un corpo al passaggio dell’aria producesse delle vibrazioni e quindi dei suoni. Ctesibio di Alessandria (285-222 a.C.) èl’inventore dell’organo idraulico Hydraulis, alimentato ad acqua che azionava un mantice che portava l’aria alle canne e qui distribuita grazie all’apertura delle valvole collegate alla tastiera. Il precursore dell’organo a canne è il Regale, di epoca tardo medievale con canne ad ancia e mantice. Il fascino prodotto da questo strumento non è solo determinato dall’emissione del suono prodotto, ma anche dalla sua monumentale presenza, avere poi il privilegio di vederlo smontato e da vicino, restituisce con maggiore chiarezza il grande lavoro artigianale e la grande professionalità in campo musicale, necessaria per poter costruire uno strumento del genere.

La stessa competenza e passione che ha adoprato il M° Francesco Rosabianca, incaricato di eseguire i lavori di manutenzione, pulizia e accordatura, chiamato a Novoli dall’arciprete-parroco, don Stefano Spedicato.

Nato a Vibo Valentia nel 1987 e residente a Pizzo Calabro nel 2006 si diploma in Tromba presso il Conservatorio “Fausto Torrefranca”. Nello stesso anno inizia il suo apprendistato in organaria, acquisendo diverse competenze nell’ambito della falegnameria, disegno progettuale, assemblaggio, montaggio delle componenti, intonazione ed infine accordatura, attività che concorrono a qualificare l’organaro.

Lavora su diverse tipologie trasmissive, specializzandosi in quella elettrica. La sua grande passione lo porta ad avviare un’attività in proprio la “Bottega Artigiana Organi” (BAO), con sede a Pizzo (VV). Insegna strumento musicale presso l’Istituto Omnicomprensivo di Pizzo (VV).

Laurea Triennale DAMS è attualmente iscritta alla magistrale di Storia dell’Arte. Socia fondatrice di "Palchetti Laterali", svolge attività di divulgazione teatrale e di tutoraggio per studenti con disabilità psicomotoria e sensoriale. In possesso del diploma di 1° Livello in LIS è anche esperta in Audiodescrizione

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