Tra gli eventi per celebrare L’International Jazz Day, manifestazione promossa dall’UNESCO (2011), segnaliamo due importanti appuntamenti nel Salento dedicati a Nicola Arigliano (Squinzano, 6 dicembre 1923 – Calimera, 30 marzo 2010) il 30 aprile.
Il senso della celebrazione di questa “Giornata” è molto importante, non solo per riaffermare l’importanza del jazz, ma anche per unire idealmente il mondo attraverso vibrazioni sonore i cui prodromi sono rintracciabili in quel crocevia di culture e di popoli (New Orleans) e che ancora oggi continua a rinnovarsi ed evolversi senza rinunciare a farsi portavoce dei grandi valori della società moderna. Pensando a chi è lontano da questo genere e da altre forme come: spirituals, i gospel, il blues e il ragtime, cito volentieri le parole di Duke Ellington, a proposito del jazz: «È parte di noi. È la musica del nostro popolo. Come lo è il blues. Il jazz è la mia amante». In questa espressione c’è il suo universo, con le varie esperienze musicali e la sensibilità del grande e poliedrico musicista statunitense ove emerge la sua concezione totalizzante della musica.
Ecco allora che, in questa visione del mondo, la collocazione dell’International Jazz Day va interpretata come occasione per sentirsi ‘parte’ di un tutt’uno al di là del tempo e dei luoghi che abitiamo.
Le stesse iniziative “I Sing Nicola- International Jazz Day” (Squinzano, ore 17:30) che vede protagonista il Larry Franco Quintet e “Io non discuto, scommetto” (Lecce, Conservatorio “Tito Schipa”, ore 20:30), “A cura dei docenti e degli studenti delle Scuole Jazz del Conservatorio”, oltre ad essere parte di questo magico universo, costituiscono una full immersion di musiche dedicate al musicista di Squinzano e un’autentica dichiarazione d’ “amore” nei suoi confronti.
Ma nell’ottica dell’amore scambievole che addolcisce le menti e i cuori degli uomini la calda e ‘amorevole’ voce del grande showman non può tacere. Egli, attraverso i versi di una canzone, sembra ricordare idealmente a tutti i propri sentimenti: «Che il più grande amor/Tu l’avrai da me […] Perché vivi in me/ [e] Il nostro destino/Non ci può separar».
In questa correspondance c’è il desiderio di sviluppare un vivido contrappunto tra Arigliano e il Sud affinché poter creare relazioni significative tra una terra meravigliosamente fertile e quei figli che, per diversi motivi, hanno dovuto abbandonare i luoghi di origine.
Rimane da chiarire il significato di “Dedica” che appare in entrambe le manifestazioni ed intese come rispetto e stima per Nicola Arigliano.
Sicuri che il sostantivo si riferisca a manifestazioni atte a valorizzarlo e ricordarlo, auspichiamo, in questa occasione del centenario della sua nascita, altre importanti iniziative affinché non si disperdi l’eredità artistica ed umana di un personaggio sui generis che ancora oggi continua a ad offrire un mondo di sentimenti e di emozioni.
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