Lecce – Il responsabile dell’area tecnica Corvino e il Direttore Sportivo Trinchera si sono presentati in conferenza stampa per tracciare le linee programmatiche per la nuova stagione 2023/2024. Prende la parola il responsabile dell’area tecnica: “L’anno prossimo sarà un’altra maratona, un po’ meno lunga perché durerà un mese in meno. Ci saranno momenti in salita e altri in discesa. Nel settore giovanile, l’under 18 sarà sotto la mia responsabilità. Ci sarà la riconferma di mister Coppitelli per un altro anno e di mister Schipa per l’under 18. La nostra linea guida è quella di parlare solo per un anno. È un rischio per la società però così abbiamo deciso di fare. Io sono il supervisore del settore giovanile, da quest’anno, anche responsabile anche dell’under 18. Sulla nostra primavera c’è stata buona fede e anche no”.
Il responsabile Corvino ha voluto puntualizzare, con fermezza e un pizzico di rammarico, sulle argomentazioni a livello nazionale relative all’anno Primavera: “Una narrazione sbagliata di quello che facciamo e di quello che non facciamo. Alcune narrazioni a livello nazionale le ho trovate ingiuste. Si chiede ai club perché hanno deficit. Un calcio che non usa bene le proprie risorse. Poi c’è un club che si sforza di stare dentro a questa sostenibilità. Nel fare le riforme primavera, si parte da un presupposto: perché il Lecce ha una squadra primavera di stranieri. Gli altri pensano che il Lecce deve solo partecipare con le risorse che è costretto ad avere. Il Salento è un territorio che quando usciamo fuori vogliamo portarlo in evidenza. Il Salento non partecipa, vuole giocarselo come gli altri. Il problema della nazionale italiana non è la primavera del Lecce. Le riforme devono essere fatte a livello delle prima squadra. In Italia non ci sono potenzialità. Le potenzialità sono aride e secche, questo vale sia nella mia provincia come nelle altre. Il Salento non va in giro per partecipare ma per giocarsela. Giocarsela significa creare delle risorse per la prima squadra. Non posso indebitarmi per comprare degli italiani. Abbiamo ricevuto un necrologio sui giornali nazionali e basta. Abbiamo speso pochissimo per fare una squadra di giocatori validi. Siamo una società seria. Il monte ingaggi della mia primavera è stato di 368.000 euro lordi. Il costo aziendale è stato di 17.000 euro. Il costo della primavera è di 145 mila euro, 86 mila euro di commissioni e altri 200 mila euro che spenderò per riscattare Dorgu. Andare a trovare gli stranieri è difficile. Bisogna mettersi sugli aerei e sui treni. Andiamo fuori perché qui c’è aridità, c’è secchezza. A Corvino non piacciono gli stranieri. Avrei voluto ricevere uno sputo in faccia di un genitore per interesse dei ragazzi. I miei nemici non possono essere coloro a cui dico andate a studiare. L’altra volta c’erano i Rosato, i Rullo, in Vicedomini, i Pellè. Il Lecce era ambito. Non sapeva dove giocava la primavera. Qui sono tornato è ho trovato una squadra che non sapevate neanche in che categoria giocava. Questo è stato fatto. Persson è costato zero. Il Lecce dava fastidio perché stava a metà classifica. Hanno detto ogni cosa quando abbiamo detto il titolo italiano. Perdonatemi lo sfogo”
Prende la parola il Direttore Trinchera per rispondere alle domande dei giornalisti: “Le linee guida del club sono state tracciate. Siamo sognatori però a volte si usano termini eccessivi. Abbiamo cercato di far emergere più chiarezza. Il Lecce deve necessariamente avere un percorso straordinario. Il nostro presupposto è andare in linea, con i giovani, con le nostre intuizioni, con i nostri rapporti e le nostre idee. Quando si parla di essere competitivi, dopo i risultati in B e in A, dobbiamo tenere in considerazione la nostra realtà. Per arrivare dove arriviamo facciamo qualcosa di incredibile. Dobbiamo fare qualcosa di straordinario. Mantenere l’equilibrio e essere competitivi. Mister Baroni, a stretto giro, lo incontreremo e valuteremo un nuovo percorso insieme perché vorremmo continuare insieme a lui. Ci sarà un confronto su tutto. Anche per il tecnico della prima squadra avrà il contratto di durata annuale”. Sulla primavera, continua a rispondere Corvino: “Siamo gli ultimi, però, siamo uniti perché fuori di qua ci tengono lontani. Lontano da qui non ne parla nessuno, non ci vogliono. Abbiamo vinto un titolo italiano e qualcuno ci ha rifilato un pezzettino di giornale, altri hanno parlato degli stranieri. Vorremmo essere gratificati per aver vinto un titolo italiano. Un club normale se va a comprare venti giocatori in una serie dilettantistica, la Federazione impone un prezzo. Parlo di squadra locale. Non parliamo se andiamo a vedere in lega pro. Come faccio a convincere un italiano di venire a Lecce? Per noi vincere, significa portare Gonzalez in prima squadra. Se vinciamo un campionato, siamo stati bravi a scegliere anche lo staff. Nessuno parla di questa cosa. Passa solo il discorso: il lecce ha vinto il campionato primavera con tutti stranieri. Chi fa le riforme, dovrebbe tenere conto che le prime squadre si rivolgono a un ragazzino e lo lasciano qui in una squadra dilettantistica per poi essere ripreso, dopo qualche anno, in serie A”.
Trinchera si sofferma sui riscatto dei cartellini di Colombo, Falcone e Pongracic: “Mi risulta che per Colombo, il Milan abbia esercitato il controriscatto. Su Falcone siamo in attesa dopo aver esercitato il diritto di riscatto. Per Pongracic non abbiamo esercitato il diritto di riscatto, però, abbiamo le idee chiare su cosa dovremo fare. Noi facciamo tante riflessioni. Con mister Baroni abbiamo ottenuto una promozione in Serie A e una salvezza. Se si è in linea andremo avanti. Prima dobbiamo confrontarci con lui. Dobbiamo capire se ci sarà la volontà di entrambi di andare avanti insieme. Vogliamo migliorarci, nel nostro piccolo quello di mettere dei correttivi. Siamo attenti alle valutazioni che facciamo con i nostri giocatori. Valuteremo le opportunità e le volontà. Non entro nel merito delle varie posizioni. Abbiamo le idee chiare su quello che ci aspetta. Umtiti è stata una genialata del mercato estivo grazie ai rapporti di Pantaleo . È un giocatore che dopo questa fase di rilancio non può tornare qui”
Infine, una chiosa sui contatti per altri allenatori: “Nel nostro modo di pensare, teniamo conto della nostra volontà. Altrimenti si andrà avanti e sentiremo altri profili”.