In un bar del centro storico di Lecce, in un pomeriggio soleggiato di agosto, incontriamo Francesco Pasanisi e senza troppe formalità decidiamo di intervistarlo, mentre di sottofondo le voci dei passanti si mescolano senza però mai sovrastare la storia di un giovane regista e scrittore che, nonostante le oggettive difficoltà, porta avanti con l’ottimismo di chi forse ha capito tutto della vita, le proprie idee, il proprio vissuto e tutto ciò che conta per diventare uno scrittore.
Francesco Pasanisi nasce a Mesagne il 29 giugno 1984. Si laurea in Scienze della Comunicazione, in Scritture Giornalistiche e Multimedialità e in Lettere Moderne all’Università del Salento. La sua passione per la scrittura inizia all’età di undici anni. Nel 2013 ha pubblicato “Exploitation Lo sguardo che uccide”, un saggio sui B Movies e sui documentari a tinte forti di Jacopetti. Dal 2008 al 2014 ha realizzato quattro lungometraggi a basso costo. Il suo ultimo romanzo “Il club di Howard Hawks” è ambientato ad Everywhere, cittadina immaginaria del Minnesota, dove due gang italoamericane si sono spartite le due coste. La banda di Rossetti, composta per lo più da criminali di origini pugliesi, è pericolosa, cruenta e maldestra. Saranno i grotteschi e sanguinosi errori dei sicari a farne terminare l’esistenza in città, rischiando anche una guerra con la gang di Partanna, della costa opposta. Il tutto sarà reso molto più tragico dalla presenza di Larry Braddock, un serial Killer neonazista. Una storia Pulp, comica, sanguinosa e divertente che “sgrassa” la drammaticità epica del genere gangsteristico.