Il cammino ininterrotto del male del secolo

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Cammina tra le folle come se nulla fosse, con il suo mantello nero e una grossa siringa in mano, non si vede il suo volto, nessuno conosce la sua storia, nessuno sa dove sia nato. Non è razzista, non ha fobie, non è misogino, né omofobo, non guarda lo stato sociale di una persona, l’uguaglianza è il suo forte. Si trascina tra la gente iniettando a caso il suo siero di morte, senza nulla chiedere in cambio se non la vita stessa. Non ha un’etica né una morale, colpisce così a caso, senza guardare neanche l’età, è un mostro travestito da perbenista, che osserva tutti noi come piccole pedine in movimento su questo mondo, noi siamo sulla sua scacchiera e lui è uno dei giocatori che consapevolmente mangia tutti coloro che si trova davanti, senza nessuna distinzione.

Cammina tra la vita a braccetto con la morte, sono soci di lunga data, hanno fatto un patto, perché siamo troppi in questo mondo e la morte, da sola, non ce la fa. Siamo nelle loro mani, sempre e comunque, ma a volte, si possono sconfiggere entrambe, perché nessuno è imbattibile, nessuno se non il nostro Demiurgo.

E’ la malattia del secolo, è quella merda con cui si lotta per vincere quella partita a scacchi, si deve essere furbi, si deve avere anche culo, ma molti riescono ad uscirne illesi o comunque continuando a vivere questa vita meravigliosa. Purtroppo il cancro, il tumore, chiamatelo come volete, crediamo che almeno una volta nella vita, tutti noi ci abbiamo avuto a che fare anche indirettamente, pensando che tutto forse finirà, mettendo chi ne è “posseduto” davanti ad una realtà pesante, una realtà che ti fa guardare la vita da un’altra prospettiva, forse fa apprezzare di più ogni singolo momento, senza sé e senza ma, forse amplifica le emozioni, forse è solo un monito per far capire che la vita va vissuta a pieno, senza nessun tipo di blocco o concezione particolare, forse è un deterrente per far capire a chi lo vive e a chi gli sta intorno, che la vita non è così seria come pensiamo, ma è come una piuma che vola libera nel mondo con la sua leggerezza, “galleggia” nell’aria osservando il pianeta, sfiorando i passanti, cadendo a terra nelle pozzanghere fino a quando il primo sole caldo non la asciughi per poi ripartire per il suo viaggio.

Siamo tutti, purtroppo, consapevoli che il prezzo da pagare per vivere sia proprio la morte, ma nel frattempo godetevi il cammino, sorridete sempre, giocate come bambini, osservate il mondo con occhi ingenui senza mai fermarvi a pensare troppo, respirate l’aria del mondo e non della singola zona in cui vivete, perché ogni aria è diversa, ogni aria da emozioni diverse e ogni respiro fatto è il “tic tac” che scandisce il tempo tra nascita e morte, ma questo non ci deve spaventare, perché tra un “tic” e un “tac” c’è la vita che ci aspetta con tutte le sue sfaccettature, con tutte le sue domande e i suoi perché, con tutti quei sorrisi di cui ci circondiamo nel nostro viaggio, con tutto quello c’è da imparare e con tutto quello che nessuno comprende ma inconsciamente sa. Chiunque lotta per avere ancora un altro briciolo di vita, è un grande guerriero, sa che ce la può fare e che il signore con il mantello nero, è solo un altro tipo di merda diversa che gira in questo splendido e meraviglioso mondo.

Classe ‘86, vive a Squinzano, piccolo paese della provincia di Lecce. Fin da adolescente manifesta una forte passione per la scrittura, percepita come insostituibile mezzo di espressione personale e di comunicazione diretta al cuore delle persone. Appassionato di arte, storia ed archeologia, cresce nel quartiere di Sant’Elia, luogo ancora ricco di mistero, dove conduce ricerche e studi su un convento del 1500, effettuando numerose e importanti scoperte archeologiche che gettano nuova luce sul complesso monastico. Scrive su diversi blog e giornali come “Salento Vivo”, “Spazio Aperto Salento”, “L’ORticA”, “Il Trepuzzino”. È in procinto di pubblicare la sua prima raccolta di scritti con Aletti Editore.

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