Si dice che l’umorismo sia il sale dell’esistenza! Ciò è provato dalla diffusa consuetudine a frequentare i salotti che sono l’anima del pettegolezzo e dell’ilarità. Il buon umore si spalma nelle conversazioni di tutte le realtà sociali. E’ da preferire l’umorismo colto, che è per pochi ma possiede un grande potenziale. Ne è prova la presenza nella nostra realtà di consumatori di video che inscenano interessanti finzioni proiettate ad hoc sul piccolo schermo.
Le scenette seguite dai telespettatori influenzano grandemente il modus di approcciarsi alla realtà. Chi nega l’apporto nella propria vita di quel fenomeno che è la complicità degli attori comici come primo fra tutti il principe della risata, principe anche nella vita, Antonio de Curtis, in arte Totò?
Le reazioni sono molteplici, è vero, davanti all’humor proposto, in tutte le salse dall’ etere e non solo. Si è altresì spettatori, partecipanti o autori di barzellette anche semplicemente a tavola. C’è chi si sbellica dalle risate percorrendo le proprie o altrui genuine elucubrazioni, chi ci sorride attorno e chi le considera forme educazionali all’insegna del discreto insegnamento del significato del sorriso, inteso come una lezione tra il serio e il faceto.
Frasi ad effetto, massime spiritose, freddure o quant’altro si può trovare perfino negli autogrill, dove capita di vedere immortalata la diva di tutti i tempi Norma Jeane Monterson, l’attrice artisticamente notissima come Marilyn Monroe mentre presenta una poesia su “Il Valore di un Sorriso”, da affiggere negli studi professionali, per esempio. La battuta, così chiamata, è multiforme, per tutti i gusti, in agguato per essere sparata. Dobbiamo la vita agli umoristi che riescono a “scaricare” la portata dei problemi del quotidiano, agendo su di essi con forza unificatrice ed estetica. Questa nobilissima arte diventa sorprendentemente soggettiva e inconsueta oggi, parimenti alla tendenza di isolare l’adulto, generalmente nella giovane età. Il ridere è tuttavia la risultante di un dono squisito e unicamente umano che riempie di bellezza la nostra esistenza, colorando di buon gusto la qualità delle nostre inter-relazioni apertamente e con spirito unanime di amore verso l’imperfetto. Ciò che è significativo nella nostra comune esistenza è infatti proprio quello che si discosta dall’impeccabile, ovvero risulta interessante ogni cosa declinabile oppure oggetto di piacere rimanendo discutibile. In solo tre parole si è votati al divertentismo.