Novoli (Le) – Nel novembre del 1973, la Chiesa matrice Sant’Andrea Apostolo di Novoli accolse l’arrivo di un giovane sacerdote che sarebbe diventato una colonna portante per la formazione di tantissimi ragazzi del luogo, don Mimino Vetrugno, all’epoca 32enne.
Di intelligenza sopraffina e di grande carisma, riuscì, senza fatica alcuna, a far avvicinare una moltitudine di giovani a Dio e alla preghiera. Portò innovazione. Rinverdì l’idea di Azione Cattolica. Offrì non solo catechesi e dottrina, ma apertura e ascolto; propose un modello di comunità aggregante, nel nome di Dio. Mise a disposizione non solo spazi fisici, ma li arricchì di tempo. Quello della riflessione, ma anche dello svago; della meditazione ma anche del sano divertimento.
Già dal suo arrivo, ebbe l’idea di formare un coro che cantasse canzoni nuove durante le funzioni religiose. Un coro senza selezione. Che avesse come unico obiettivo rendere lode al Signore attraverso il canto.
In chiesa, per la prima volta, fece ingresso la chitarra. O meglio, la chitarra di Tonio (Serio). Così come la voce solista di Ada (Spada). E tutti gli altri ragazzi, senza esclusione, formavano il coro.
Le canzoni erano nuove, non più quelle dalle vocali trascinate delle biatille di un tempo; erano ritmiche, moderne, alcune melodiche, proposte incantevolmente dalla voce vellutata di Ada e suonate da Tonio.
In quei periodi indimenticabili per i giovani che fecero parte del progetto, don Mimino fu guida amorevole, educatore impeccabile, sacerdote capace di sostenere, consolare, aiutare a cercare il senso della vita.
A distanza di molti anni dalla formazione di quel primo coro – che poi nel tempo si trasformò – il 29 novembre scorso, il gruppo originario ha avuto il piacere di ritrovarsi, come fanno gli amici di lunga data, in occasione dell’ottantatreesimo compleanno dell’amatissimo don Mimino; e di partecipare a una messa ricreando le atmosfere di un tempo e cantando le stesse canzoni.
Un’occasione ricca di emozione e di gratitudine verso un sacerdote che ha preso per mano e accompagnato intere generazioni di giovani novolesi.