L’abito della Comunione … in mostra a Trepuzzi

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Trepuzzi (Le) – In una nuvola di ricordi l’immagine dell’abito bianco delle bambine-spose davanti al tabernacolo per immortalare il comandamento dell’Eucarestia tappezza le pareti della Chiesa di San Michele Arcangelo a Trepuzzi. In occasione della Vigilia dell’Immacolata Concezione è esibita una Rassegna di fotografie da inaugurare il 7 dicembre alle ore 19 aperta fino alla Festa del Natale compreso. La mostra è intitolata “La prima Comunione nel tempo”, un’iniziativa salutata con grande favore da Don Emanuel Riezzo, parroco della Chiesa che di recente ha compiuto 60 anni dalla sua fondazione.

L’evento presenta foto di prime comunioni risalenti alla fine dell’800 fino al 1970, organizzata dal “L’Accademia del Santino” con il pieno sostegno operativo della vice-presidente Maria Grassi, annovera più di cento fotografie giunte anche grazie alla collaborazione della Pro loco di Casalabate. In realtà le raffigurazioni dedicate al sacro e i rispettivi ricordini sono in prevalenza  ascrivibili al periodo che va dagli anni 50 ai 70 del secolo scorso, tempi in cui era più facile per le famiglie permettersi una foto-ricordo rispetto al passato, date le condizioni economiche migliorate.

Il cambiamento del costume in senso lato e stretto è ben osservabile nella ricercatezza dei veli, ricami, perline, strass e paillettes, che pian piano scompaiono per lasciare il posto alla basica tunica bianca unisex, quasi voglia richiamare, senza volerlo, le usanze dello sport nipponico con un po’ di fantasia. Sorge spontanea la domanda, non sarebbe stata più azzeccata per l’esposizione la denominazione “Come cambiano i costumi nel tempo ?”. Se infatti consideriamo oltre al contenimento della spesa per la realizzazione del costume e quindi un livellamento tra i vari statues i generi distinti da una tonaca bianca che si differenzia da quella dei ragazzi unicamente per solo qualche piccolo accenno di merletti apposto sulle vesti. Tra immaginette e accessori spicca un documento molto antico, un ricordo del 1894 di una bambina appartenente alla nobiltà del tempo, un richiamo anche storico e di beltà che testimonia la trasformazione della società e dei riti celebrati andando a ritroso. In conclusione- naturalmente ringraziamo- afferma la presidente prof.ssa Anna Blasi- anche le famiglie che hanno partecipato offrendo i simulacri cari a sé e alla propria prole, conservati nei loro album, proprietà, per così dire, di affetti rappresentanti  parenti e persone vicine altresì che non ci sono più”.

L’allestimento artistico-religioso sarà inaugurato da Arturo Caprioli, fotoreporter ufficiale della Curia di Lecce.