Lecce – Vittoria meritata, ciò non significa guarigione da tutti i mali, ma significa semplicemente tre punti d’oro in un periodo in cui andava tutto storto. Il Lecce è brutto nel primo tempo ma cinico e concreto nella seconda frazione di gioco. Serviva una vittoria, è arrivata.
Ora però serve l’umiltà giusta per continuare a lavorare sapendo che nulla può essere lasciato al caso, e la minima distrazione provoca danni irreparabili. Sarà così fino alla fine del campionato e di domenica in domenica la squadra di Lerda, dovrà lottare prima contro se stessa e poi contro l’avversario di turno, senza mai guardare la classifica, poco importa chi sia l’inseguitrice, bisogna solo recuperare e ritornare quelli d’inizio campionato. Un Lecce dai due volti come d’altronde è tutta la stagione di quest’anno. Dal Lecce esplosivo di inizio campionato che segnava sempre e vinceva, al Lecce che si ferma e inizia a contare feriti ed errori propri. Così oggi, dal Lecce inguardabile del primo tempo, squadra che non riesce a tirare una sola volta in porta in 45 minuti, al Lecce del secondo tempo, squadra cinica e solida che riesce a capitalizzare al meglio ciò che crea. Bisogna ripartire dalle note positive della giornata.
Iniziamo dal ritorno di Chevanton che finalmente può sorridere, anche se la sua è stata una prova opaca, però, lui sa che c’è lo spazio in squadra e il tempo per recuperare. Poi c’è stato il ritorno dell’uomo più importante dei giallorossi, Mariano Bogliacino, non è un caso se le disgrazie di Lerda sono iniziate con il suo doppio infortunio. Oggi Bogliacino ha preso la squadra per mano toccando una buona quantità di palloni e aiutando nella costruzione del gioco il reparto avanzato. E poi in ultimo vogliamo ricordare il guerriero Zappacosta, arrivato in punta di piedi, in silenzio, ha “scaldato” la panchina, per poi diventare a nostro parere l’insostituibile mastino di centrocampo, oggi insieme a Pià, tra i migliori in campo. Ecco, appunto Pià, oggi ha fatto anche il terzino, giocatore funzionale al progetto Lerda, corre e mette ordine tra centrocampo e attacco cercando i varchi giusti per “offendere”.
Veniamo alla partita. Giornata primaverile al “via del mare”, il barometro oscilla tra i 17 e i 19 gradi e il vento, debole, spira da sud ovest. 4298 gli spettatori totali. Piccola curiosità, in tribuna era presente la squadra di Luigi Falcone, golden boy del Lecce, attualmente in forza al Lanciano. La squadra è in ritiro a Galatina in questo periodo in cui la serie B riposa. Tra saluti e sorrisi si è scivolati all’inizio dell’incontro. Novità in casa Lecce, tornano Bogliacino e Chevanton dal primo minuto, con l’uruguayano capitano del 4-2-3-1 che Lerda disegna così: Benassi; Vanin a destra e Legittimo a sinistra, Di Maio, Esposito i centrali, con De Rose e Zappacosta a chiudere la linea dei due e Chiricò, Pià e Bogliacino alle spalle di Cheva. Assente Falco che ha subito un leggero infortunio nell’allenamento prima della gara e Foti in panchina perché in settimana ha avuto dei problemi influenzali.
Rossi risponde con un 4-4-2 molto ordinato: il suo omonimo F.Rossi in porta, Di Lorenzo a destra Donida sinistra con Scaglia e Carretto centrali, a centrocampo Danucci, il quale è stato l’uomo davanti alla difesa, anello di congiunzione con il centrocampo, Cristini e Palazzolo insieme a Di Quinzi a completare la linea dei quattro a ridosso di Martini e Ferrario.
Il Lecce sembra partire con il piglio giusto ma l’impressione dura appena sei minuti. I giallorossi collezionano il primo angolo al primo minuto mentre al 6’ Martini tuona ma Benassi risponde in corner. C’è poco da raccontare del primo tempo se non che il Cuneo, squadra ordinata e ben messa in campo, è padrona del gioco. Il Lecce in 45 minuti non tira mai in porta e i guanti dell’estremo difensore piemontese rimangono puliti. Da annotare solamente delle belle trame disegnate da Bogliacino con Pià ma che non hanno mai trovato fortuna. Cheva evanescente, ha tentato di correre a destra e a manca, ma bisogna riconoscere che ancora ha bisogno di lavorare tanto. Al 40’ e al 45’ Benassi salva ancora il risultato del Lecce e lo fa prima su Martini anticipandolo e poi su punizione di Di Quinzi. Piovono fischi sui calciatori che prendono la via dello spogliatoio. La delusione è tanta e l’impressione è che la squadra di Rossi, possa rovinare l’ennesima domenica ai giallorossi. Nel secondo tempo dal primo minuto nel Lecce di vedono due volti nuovi; Vinicius sostituisce Esposito e Jeda prende il posto di Chevanton. Parte subito bene il Lecce e fa capire di crederci. I ragazzi del mister di Fossano, vogliono vincere, vogliono i tre punti, vogliono cancellare il periodo nero; volere è potere. Al secondo minuto di gioco l’arbitro non concede a Zappacosta il più eclatante dei calci di rigore. Il mastino del centrocampo del Lecce s’insinua tra le maglie biancorosse e sfonda la linea difensiva, sul più bello viene letteralmente abbattuto, ma per l’arbitro Merlino della sez. di Udine non è nulla. Grave l’errore, l’ennesimo in questa stagione ai danni del Lecce. Il Cuneo sembra aver spento l’ardore del primo tempo e i giallorossi cercano il gol, tentando di fare gioco. Dopo appena 5 minuti, Pià scambia con Jeda che gli ridà la palla e lui spara, ma Rossi si salva in angolo. Sugli sviluppi nasce un altro corner sul quale Pià, da fuori, guarda la porta e telecomanda un tiro a giro che s’insacca nel sette, facendo esplodere il “via del mare”. Gol di fattura pregevole. L’attaccante esulta e poi va dal suo allenatore, lo abbraccia, e ciò testimonia come la squadra giochi per il suo mister. Il Cuneo sente la botta e il Lecce inizia a prendere il sopravvento. Al 26’ bellissima trama ordita da Zappacosta, Jeda e poi Chiricò che vola sulla fascia, entra in area e invece di servire i due compagni liberi, tenta un tiro a giro che manda su tutte le furie Lerda. Il Lecce vede i fantasmi delle ultime giornate, non riesce a chiudere la partita e rischia di prendere gol e vedere vanificata la voglia di ripartire. La generosità di Bogliacino non ha eguali, gioca fino alla fine, su ogni pallone, ed è suo il dolce accarezzare della sfera che finisce tra i piedi di Jeda, il brasiliano entra in area e viene atterrato, dopo un fallo continuato, da Scaglia che viene espulso. Calcio di rigore, è il minuto 41’. Sulla sfera Mariano Bogliacino, ipnotizza Rossi e regala il raddoppio al Lecce, che può respirare e guardare al domani senza il patema dell’ennesima brutta prestazione.
Tabellino
Lecce-Cuneo 2-0
LECCE (4-2-3-1): Benassi; Vanin, Di Maio, Esposito (1 st’ Vinicius), Legittimo; De Rose, Zappacosta; Pià (38st’ Semenzato), Bogliacino, Chiricò; Chevanton (cap.) (1 st’ Jeda). A disposizione: Petrachi, Palumbo, Di Mariano; Foti. Allenatore: Lerda.
CUNEO (4-4-2): F. Rossi; Di Lorenzo, Scaglia, Carretto, Donida; Palazzolo, Danucci (25’st’ Longhi), Cristini (cap.), Di Quinzio (14st’ Garavelli); Ferrario, Martini (34st’ Leonardi). A disposizione: Negretti, Serino, Ferri, Arcari. Allenatore: E. Rossi.
Marcatori: 6 2t’ Pià (L); 42 st’ Bogliacino (L).
Ammoniti: 23′ Palazzolo (C), 8st’ Vinicius (L).
Espulsi: 41 st’ Scaglia (C).
Arbitro: Andrea Merlino della sez. di Udine
Assistenti: Antonello Orlando Ferraioli (Nocera Inferiore) e Luca Colatriano (Pescara).
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