Porto Cesareo (Le) – Non c’è pace nella piccola marina salentina. A Porto Cesareo, dopo gli attentati dinamitardi nei confronti dell’abitazione del Sindaco, Salvatore Albano, dello studio dell’ing. Dino Basile, e dell’accensione del falò, la notte prima della festa, ora è scoppiato lo scandalo dello scambio di voti per delle presunte prestazioni sessuali, consumate all’interno di un locale adibito a casa d’appuntamenti.
Sembra proprio che il perpetrarsi di questi eventi abbia convinto chi di dovere ad aprire l’indagine in corso. I fatti risalgono al 2011 e la Procura ha aperto un fascicolo convocando il vice sindaco Antonio Greco e l’ex Assessore Cosimo Presicce, rei, secondo gli inquirenti, di aver offerto prostitute rumene in cambio del voto. La Magistratura chiede conto, al più suffragato del paese, di quelle 348 preferenze ottenute.
Per ora è tutto da dimostrare ma resta il fatto che, per usare una metafora appropriata, questo è uno Tsunami sul piccolo angolo di paradiso alle porte di Lecce.
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