{gallery}Gallerie/flashmob{/gallery}
Copyright Foto Sabina Di Noia – Dalila Peluso
Lecce – Si è svolto ieri, a Lecce, come in molte piazze di tutto il mondo, il flash mob a favore dei diritti delle donne, contro ogni abuso. Subito dopo la manifestazione, abbiamo intervistato una delle responsabili dell’associazione Casa delle Donnedi Lecce, Ilaria Florio.
Come mai la scelta di ballare sulle note tribali delle percussioni e non sulla canzone universalmente utilizzata “Brake the chain”?
La scelta è stata fatta per una questione di semplicità e, soprattutto, perché trovavamo più adatti questo tipo di suoni che ci avvicinano di più alle donne del Mediterraneo.
Il flash mob terminava con un “passo”dove ognuna di voi a piedi uniti tendeva il dito indice verso l’alto, quale significato ha attribuito la coreografa a questo gesto in particolare?
Immagino che il significato che la coreografa abbia voluto dare sia un forte invito ad alzarsi, svegliarsi e reagire a quelle che sono le violenze che quotidianamente le donne subiscono.
Durante le prove è nato un particolare legame tra tutte voi?
Sicuramente sì. È nato un forte legame in questi giorni in cui abbiamo provato tutte insieme come oggi. Ma ancora di più ci ha legate il fatto di aver partecipato tutte all’unisono con altre donne di tutto il mondo. Essendo questa un’iniziativa a livello mondiale, è una sensazione forte sapere che nella stessa giornata, in tutto il mondo, milioni di donne hanno fatto la stessa cosa.
Vi aspettavate un po’ più di accoglienza da parte dei leccesi?
No, è un peccato che non ci sia stata molta gente in giro ma comunque un po’ ce lo aspettavamo, è un giorno lavorativo, infrasettimanale. Cercheremo di diffondere al meglio con materiale fotografico e video.
La coreografia è stata ballata in Piazza S.Oronzo; subito dopo il folto gruppo vestito di rosso e nero ha bloccato il traffico al semaforo di Via Trinchese e con tanto coraggio ha continuato a manifestare contro le violenze sulle donne, incurante dei clacson delle auto. Infine hanno ballato tutte insieme nel fantastico scenario di Piazza Duomo.
A partecipare, donne di tutte le età, la più piccola di soli 11 anni, la più anziana 65, e addirittura una piccola mascotte a quattro zampe, immancabilmente vestito con i colori dell’iniziativa.
In un mondo che preme sull’acceleratore, queste donne ci hanno fatto fermare a riflettere sui volti e sui nomi di chi non ha potuto difendersi da sé.
{loadposition addthis}