San Remo – In fondo siamo italiani, amiamo le favole, la genialità e la poesia; ecco il podio di Sanremo 2013, Marco Mengoni, Elio e le storie tese ed i Modà.
Mengoni e la sua favola triste, quella di un ragazzo che era finito nel dimenticatoio. Dopo aver vinto Xfactor, era rimasto senza soldi né sogni; ritorna e trionfa, facendolo a gran voce, con il brano “L’essenziale”.
Poi, Elio e le storie tese, con “La canzone mono-nota” dimostrano, ancora una volta, di essere unici, fanno il pienone di premi: arrangiamento, critica e secondo posto, ottenendo tutto ciò con ilarità verso ogni forma di diversità.
Infine la poesia, “Se si potesse non morire” dei Modà; la lirica di Checco,“se i baci si potessero mangiare ci sarebbe un po’ più amore e un po’ meno fame”, rimarrà tra le frasi più belle di quest’edizione.
La vera vincitrice di questo 63° Festival di Sanremo, oltre la musica, è stata lei: Luciana Littizzetto. Si è superata in tutto, cancellando di dovere la figura della valletta bellissima, consacrando la donna intelligente anteponendola alla figura del conduttore, perché se un valletto c’è stato quest’anno è stato Fabio Fazio. Tra le tante “Littizzettate” ricorderemo a lungo la discesa dalle scale vestita da farfalla per ironizzare sulla super Belen. Ha avuto a fianco modelle bellissime che sembravano la sua custodia, potevano anche contenerla come dimensioni, ma vicino a lei che ha saputo sdoganare la “bruttezza” erano poca roba. Ha gridato contro la violenza sulle donne, e ha giocato su tutto, con il solito sorriso beffardo sulle labbra. Un unico aggettivo per descriverla: grande.
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E poi, polemiche a parte, ci sentiamo di dire che questo Festival è stato di qualità e tra gli artisti che sono rimasti fuori dal podio, vanno citate: Annalisa, Chiara, Malika, Max Gazzè e Daniele Silvestri ad esempio.
Il Festival in Italia è quell’evento che nessuno guarda, ma l’indomani, tutti, sanno com’è andato.
In un momento storico politico ed economico come quello attuale, questo evento ha avuto la forza di battere tutti i record d’ascolti. Un plauso anche a Crozza che, nonostante i fischi ingenerosi, ha continuato a fare il suo lavoro, portando a termine il suo spettacolo.
Cala così il sipario, lasciandoci queste canzoni che da domani, e per i prossimi mesi, saranno compagne inseparabili di chi ama accendere la radio e canticchiare in modo solitario.
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