Polignano a M. (Ba) – Venticinque anni e una decisione a cui mai nessuno darà una spiegazione. Questa mattina è uscita da casa, figlia di agricoltori, famiglia tranquilla, è salita a bordo della sua Fiat 600, ha percorso la via fino alla stradina di campagna che costeggia il Ponte della ferrovia e poi ha scelto il buio. Al passaggio del treno, il tuffo verso un non ritorno atroce. Nulla ha potuto fare il macchinista che si è ritrovato a dover assistere a ciò che nessuno di noi vorrebbe mai assistere.
Avevamo pubblicato la notizia per primi questa mattina, sul treno c’era un nostro redattore, Mirko Vetrugno che ha vissuto sulla sua pelle e stampato nella memoria quell’urto violento, quel rumore, quello stridio di morte che mai dimenticherà.
L’incidente è accaduto tra Polignano a Mare e Mola di Bari. Forti disagi su tutta la linea; per circa due ore, in entrambi i sensi di marcia, c’è stato il fermo. Oltre all’intercity ripartito dopo tre ore, i disagi hanno colpito altri treni; due Frecciabianca, un Intercity e dodici treni regionali, che hanno attestato il loro ritardo dai trenta ai centoventi minuti.
Le Ferrovie dello Stato hanno prontamente messo a disposizione dei Bus sostitutivi per le destinazioni più vicine.
Nessun biglietto, nessun messaggio della ragazza, solo una decisione forte e, all’apparenza, senza motivo.
Cala il silenzio e il rispetto verso la “vittima” e nei confronti della sua famiglia a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze.
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