Il punto di vista
Sono passati sessanta giorni dalle ultime votazione per le elezioni politiche ed eccoci, ancora qui, con Re Giorgio nuovamente in carica e con una nuova avventura da raccontare.
Il vice-segretario, ora segretario pro-tempore del PD Enrico Letta, si ritrova Presidente del Consiglio incaricato, dal Presidente della Repubblica, alla ricerca di una formazione di governo solida e trasversale.
Dopo un 25 Aprile, Festa della Liberazione, passato rinchiuso all’interno della Sala del Cavaliere di Montecitorio per ascoltare tutte le forze politiche nessun nodo ancora è stato sciolto. Anzi ci pare di capire che i nodi sono aumentati.
Durante i due mesi appena trascorsi abbiamo potuto leggere su numerosi giornali e ascoltare in innumerevoli interviste migliaia di proclami. Bisogna fare presto! No al “governassimo”! Meglio tornare al voto che fare l’inciucio con Berlusconi!. Detto fatto. Eccoci qui ad aspettare la nuova formazione di governo proprio composta da esponenti del PD, di Scelta Civica e del PDL. Una promessa è una promessa!!!
Dalle consultazione di ieri sono emersi numerosi dubbi ma altrettante certezze. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola ha espresso con chiarezza la sua opposizione ad un governo di larghe intese, lasciando però aperta la porta ad una collaborazione costruttiva basati su punti chiari e determinanti. Anche la Lega Nord di Roberto Maroni ha espresso la sua opinione contraria ad un governo Letta garantendo l’appoggio solo per le questioni riguardanti il proprio programma per il Nord. Insieme a SEL e Lega vi è inoltre il Movimento 5 Stelle, che nonostante abbiano considerato l’incontro con Enrico Letta più costruttivo e serio di quello avuto in passato con Pier Luigi Bersani si rifiutano di dare una fiducia in bianco.
Ha concluso la giornata di ieri il presidente del consiglio incaricato Enrico Letta. Nella sua conferenza stampa post-consultazioni ha dichiarato: “La giornata di oggi è stata intensa e ho avuto indicazioni molto utili sia per i contenuti che per il metodo” e poi ha aggiunto “La discussione con il Pdl è stata la più lunga ma d’altronde molte ore ci vorranno ancora, le differenze ancora permangono. Ci vorrà molto tempo, ma in due ore si è parlato con spirito costruttivo”. Infine ad una domanda in cui gli si chiedeva se avesse sciolto la riserva già Sabato ha risposto “Vedremo”.
Nel frattempo impazza il toto-ministri. Circolano tantissimi nomi vecchi e qualcuno nuovo. L’unica certezza sarà data dal premier incaricato nel giorno in cui scioglierà la sua riserva e dirà a tutta Italia chi sono i ministri che lo accompagneranno in questo viaggio e quali proposte porteranno in Parlamento.
“Aspetta e sper…iamo”
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