Non siamo servili a nessuno: diamo voce a tutti

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don Camillo e PepponeNoi siamo tenuti a scrivere ciò che vediamo, le notizie che raccogliamo per strada, ciò a cui assistiamo garantendo, nel limite del possibile e se in linea con le scelte editoriali,  ampia visibilità a quanti esprimono il desiderio di “servirsi” di noi per  risposte o precisazioni pacifiche.

Siamo convinti, oggi più che mai, che le parole “Fascismo” o “Comunismo” o “Anti qualcosa a caso”, siano metodi di strumentalizzazione giovanile, oltre che obsoleti, per queste ed altre ragioni, con molta onestà, dopo aver narrato dell’aggressione a Giovanni De Luca nel comizio del Primo Maggio, vi proponiamo il contenuto di una mail giunta in Redazione a firma del gruppo di antifascisti che, da quanto si evince, riteniamo essere lo stesso ad aver interrotto la manifestazione.

La pubblichiamo in maniera “quasi” integrale, epurato, ove possibile, dai tratti triviali, pur conservando i concetti, perché, nonostante (come asserito dai signori in questione) noi si faccia parte dei “servili organi di stampa”, restiamo fortemente convinti dell’idea che, nella vita, tutto è opinabile e che democrazia sia “partecipazione”, voglia dire ascoltare tutti, anche il primo Maggio, reputando, di conseguenza, democratico pubblicare ogni tipo di pensiero e lasciando al lettore le considerazioni di metodo e di merito;  condanniamo però – e lo ribadiamo senza posa – , ogni forma di violenza, che sia un uovo o anche una parola tendente ad esasperare gli animi provocando quanto poi, nei fatti, si è tentato di raccontare sulla nostra testata.

Abbiamo deliberatamente scelto di pubblicare i tratti salienti di quanto pervenuto, evitando le parti in cui le offese (spesso gratuite) sono dispensate senza alcun rispetto per la sensibilità di chi ci legge ed apprezza il lavoro finora svolto.

Il titolo della mail è: “La verità è nelle strade”

“Come al solito i giornali locali si sono riempiti di ipotetiche dinamiche e menzogne. Ci hanno accusato di lanciare pietre e uova, però non c’è stato nessun lancio di pietre sebbene nessuno di noi si rifiuti di scagliarle quando le circostanze lo richiedano. L’orda di barbari (così riportava uno a caso dei suddetti servili stampati) che si è riversata a Novoli, il primo maggio scorso, non aveva come obiettivo il consigliere comunale De Luca Giovanni nella sua persona in quanto avversario politico, ma più propriamente e largamente andava a colpire tutti quelli come lui che si nascondono dietro ad eventuali liste civiche, circoli, partitini sindacati, associazioni culturali, comitati, per nascondere ufficialmente la propria natura, quella Fascista. Non siamo d’accordo con chi si riempie la bocca con propaganda filo popolare parlando di vicinanza agli operai, ai contadini alle classi disagiate… Gli stessi operai, contadini e classi disagiate che durante il vile ventennio venivano picchiati, torturati, incarcerati, deportati, confinati ed uccisi in quanto oppositori del regime. Le istituzioni, i partiti si dovevano opporre allo stridere di uno striscione che durante la festa del primo maggio veniva esibito nella piazza centrale novolese, riportando a chiare lettere (M.S.I.) un passato nostalgico ed infame.  Anzi i politicanti locali quali Congedo e Manca hanno subito condannato la fantomatica aggressione a De Luca, utilizzando una terminologia (democrazia, libertà, società civile) ormai svuotata di ogni significato dopo un altro agonizzante ventennio, quello del carrozzone berlusconiano. Tornando al martirizzato De Luca, vittima di una camicia sporca di tuorlo e di “interruzione di manifestazione pubblica autorizzata” (già… i fascisti autorizzati dalle autorità locali), non è fonte segreta che sul suo profilo facebook si vanti di gite a Predappio, riunioni tra camerati, consigli ai ragazzetti esaltati sul come usare “dritto agli occhi” lo spray al peperoncino nel centro storico di Lecce contro presunti antagonisti o chissà chi altro. Il martirizzato De Luca a noi sconosciuto, prima di questi giorni, esaltato dalla sua poltrona in consiglio comunale, si inebria di contentezza credendo di essere arrivato a incutere timore nel territorio circostante, il martire De Luca è ignaro del fatto che la sua figura ha per noi la stessa valenza si ogni altro suo simile camerata, nulla di più e nulla di meno.

Respingiamo il fascismo in ogni sua forma, che si chiami Movimento per Novoli o Forza Nuova, che si chiami Casapound o Salamandra ambiente, che sia coperto dai palazzi o sciolto per strada. Ogni volta che un individuo (siamo gentili) cercherà di professare la propria fascista parola, troverà quest’orda di barbari a tempestarsi su di esso. Contro le bugie mediatiche, contro ogni strumentalizzazione , contro ogni affossamento della realtà, contro ogni ritorsione. Noi non dimentichiamo. Noi non deleghiamo.

Ieri, oggi, sempre: il “fascismo sarà sconfitto”

Firmato: Alcuni Anti Fascisti.

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