L’ultima intervista prima di una gara della stagione 2012-13 del Lecce è stata di Giacomazzi. Prima dell’allenamento pomeridiano a porte chiuse e del trasferimento in ritiro presso l’Hotel cittadino che li ha sempre ospitati, il capitano ha parlato con i giornalisti.
La tensione è tanta in tutto l’ambiente giallorosso, domenica il Lecce si gioca presente e futuro, potrebbero non bastare 90 minuti per volare verso la gloria o sprofondare negli inferi del fallimento più nero. Rimanere in Lega pro sarebbe un disastro sportivo ed emotivo per tutti.
Giacomazzi esordisce in Serie A nella prima giornata della stagione 2001-2002, in Lecce-Parma 1-1, il 26 agosto 2001.
Da allora, a parte le brevi parentesi in prestito a Palermo ed Empoli, è stato sempre colonna portante dei salentini riuscendo a segnare in tutte e tre le categorie; quest’anno ha realizzato 5 gol importantissimi. Nei suoi occhi tanta tensione ma anche determinazione, lui come tutti, si gioca tanto, non solo la serie B.
Nel suo raccontare Guillermo inizia proprio dalla decennale esperienza in giallorosso, e ricorda così tutte le stagioni, mai facili, sempre al cardiopalmo tranne una:
«Tranne che nella stagione di Delio Rossi, nelle altre è capitato sempre di giocarsi il tutto per tutto all’ultima giornata, sia come promozione, sia come salvezza; difficilmente abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato in anticipo».
Il Carpi è stato la bestia nera dei giallorossi nel campionato in corso, non l’hanno mai battuto, ma Giacomazzi a parte che di questo è preoccupato soprattutto dell’atteggiamento della sua squadra:
«Affrontiamo di nuovo il Carpi, è vero ci ha creato problemi in tutta questa stagione, ormai lo conosciamo come avversario, sono forti. Sicuramente come hanno fatto sempre, aspetteranno e poi ripartiranno in contropiede; noi dovremo essere forti e precisi in entrambe le fasi, sia di possesso sia di non possesso. Più che di loro sono preoccupato del nostro atteggiamento; dobbiamo restare sereni e non farci prendere dalla foga di stravincere o strafare. Chi scenderà in campo dovrà dare il massimo. Ci giochiamo una categoria in 90 minuti, dovremo essere cattivi e intelligenti».
Poi sugli infortunati risponde così:
«Purtroppo è accaduto. Nella gara d’andata è stato difficile far fronte all’uscita dei miei tre compagni. Non so come stanno o chi potrà farcela. Questo sotto il punto di vista degli indisponibili per noi è un periodo poco fortunato. Però pensiamo a chi potrà scendere in campo, non ha importanza il suo nome; l’importante è che ognuno di noi dia il massimo e anche di più».
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