È una teoria che affascina e seduce la mente: dal male può nascere il bene e viceversa. Ma allora come si fa a capire se si sta agendo correttamente oppure no? Come capire quando si sta valicando il confine invisibile tra il bene e il male? Facce di una stessa medaglia, entità che si sovrappongono, si incastrano e collidono, bene e male ci condizionano, ci attraggono fino a plasmare inesorabilmente le nostre coscienze.
In un continuo gioco di contrasti e alternanze il nostro animo ci guida nella ricerca del giusto equilibrio di queste due forze interiori. Se la consapevolezza del bene gratifica e appaga il nostro intimo, il male lo logora, lo corrompe, lo annichilisce. Lo sa bene l’agente Mila Vasquez che ogni giorno lotta contro il male per dare nome, dignità e giustizia a coloro che, come in un gorgo nero, da quest’ultimo sono stati risucchiati.
Una numerosa galleria di volti tappezza le pareti della stanza dei passi perduti, il Limbo, ovvero l’ufficio delle persone scomparse dove lei lavora. Sono uomini, donne, bambini che il buio ha fagocitato e che il mondo dopo un po’ ha dimenticato. Sono loro che Mila tenacemente cerca di portare indietro alla luce, strappandoli all’ignoto. E se un giorno qualcuno di loro tornasse? Come rigettati dal buco nero in cui sono scomparsi alcuni di loro tornano indietro. Ma non sono più gli stessi; il male ha pesantemente operato su di loro, stravolgendo le loro anime, inducendoli a commettere mostruose atrocità. Cosa è successo realmente a queste persone? Dove sono state? Cosa hanno subito? Chi è la causa del male che le ha devastate? Sono queste le domande che pungolano Mila e che la spingono a cercare la verità a tutti i costi anche se ciò vuol dire lasciarsi ancora una volta prendere dal buio che la ghermisce.
Tornano in quest’ultimo libro di Donato Carrisi alcuni personaggi del suo romanzo d’esordio: Il Suggeritore.
Ancora una volta l’autore dimostra tutta la sua abilità di scrittore nel saper elaborare fatti, situazioni e colpi di scena grazie ad una prosa scorrevole e precisa. La narrazione è avvincente in un progressivo crescendo di suspence che raggela fino all’ultimo.
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