L’intera opposizione decide nella mattinata di non presenziare al Consiglio Comunale in segno di protesta riguardo ad uno dei punti all’ordine del giorno
Lecce – Ha avuto luogo questa mattina, in una cornice insolita, l’ultimo Consiglio Comunale del Comune di Lecce prima delle vacanze estive. L’intera opposizione ha ritenuto opportuno non presentarsi in seduta di consiglio, in segno di protesta al riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte dell’amministrazione comunale (Lodo Arbitrale Tangenziale Est Città di Lecce 2° Lotto).
Data l’assenza dell’opposizione, alcune mozioni presenti all’ordine del giorno non sono state discusse e quindi rinviate al prossimo consiglio. Tutte le altre mozioni trattate in aula sono state, invece, votate all’unanimità.
Tra le varie mozioni approvate la più importante è risultata essere quella riguardante la candidatura della Città di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019.
Il sindaco Paolo Perrone è intervenuto dicendo che “l’amministrazione ha dato l’avvio alla candidatura della città di Lecce. Ritengo che sia una competizione complicata, data l’ampia soluzione di concorrenti. Avremmo sperato di discutere in un’aula consiliare completa, inoltre ritengo l’assenza del centro-sinistra avulsa dalla candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019. Entro il 20 Settembre il comune dovrà depositare il proprio progetto. Chiedo quindi al consiglio comunale di esprimersi formalmente sulla candidatura”.
La commissione esaminatrice sarà composta da tredici membri, sette saranno scelti dall’Europa e gli altri sei dal Governo Italiano. Questa commissione avrà il compito di effettuare una prima scrematura delle varie città candidate dando origine ad una short list composta da un minimo di tre ad un massimo di sei candidati. Successivamente i candidati, presenti nella short list, dovranno, entro nove mesi, redigere un progetto più dettagliato. Nella formulazione e progettazione della candidatura si è costituito un comitato composto dalla Città di Lecce, la Provincia di Lecce, la Camera di Commercio di Lecce, l’Università del Salento e la Città di Brindisi.
“È importante la collaborazione con la città di Brindisi – sostiene ancora Perrone – per due fattori. Il primo completa le capacità competitive riguardo una migliore visione storica in termini di Salento e per la presenza di infrastrutture importanti come il porto e l’aeroporto grazie alle quali è possibile ricevere i numerosi visitatori. Il secondo fattore riguarda la disomogeneità politica con l’amministrazione brindisina. Quindi – conclude il sindaco di Lecce – è un messaggio importante che indica l’assenza di sigilli politici agli occhi dell’Europa”.
Infine, c’è stato modo anche di parlare della candidatura della città di Taranto. A questo proposito, Paolo Perrone ha ritenuto opportuno ribadire che non saranno possibili “accordi coattivi”, i quali non farebbero altro che indebolire la candidatura. “Una cosa è indiscutibile – sottolinea il primo cittadino – capitale europea è una città. Candidare territori sarebbe demagogico. La candidatura di Lecce verrà proposta, ma saremo aperti a qualsiasi confronto. Noi confermiamo la nostra volontà, che oggi il Consiglio Comunale dovrà sancire”.
Successivamente è intervenuto il Direttore Artistico della candidatura Airan Berg, il quale ha illustrato quali saranno le linee guida che la città di Lecce seguirà nella progettazione e promozione della propria candidatura. “La candidatura della città di Lecce – ha dichiarato Berg – riguarda il turismo, l’economia, l’inclusione sociale e culturale. Il nostro approccio è un approccio olistico allo sviluppo che include i cittadini come creatori della cultura. Questo progetto non riguarda soltanto la scrittura di un dossier ma la trasformazione di tutto in politiche per la città, trasformandola in una smart city”.
Prima della chiamata al voto, il sindaco Perrone ha voluto fare un’esortazione all’opposizione. “Chiedo che il PD esca fuori da questo equivoco. Noi chiediamo che gli amministratori salentini del PD si esprimano sulla candidatura in modo chiaro, perché gli equivoci rischiano di penalizzare un lavoro importante e condiviso. Lo dico – continua Perrone – non in nome del ruolo che ricopro ma in nome di tutti i cittadini salentini che sono favorevoli a tale candidatura. Non è giusto – conclude – che passi un messaggio che c’è qualcuno in questa amministrazione contrario alla candidatura”.
{loadposition addthis}