Considerazioni tattiche: le combinazioni disponibili per Moriero

0
406

LecceIn questi giorni il cerchio del calciomercato si chiuderà, e le considerazioni su trattative, scelte ed indiscrezioni lasceranno spazio al campo ed è doverosa una serie di considerazioni tattiche riguardo alle scelte che dovrà effettuare mister Moriero, anche ad interpretazione delle prime uscite ufficiali che hanno visto il mister leccese puntare ad una disposizione tattica che si identifica in un 4-4-2 a spiccata predisposizione offensiva, assimilabile ad uno “spagnoleggiante” 4-2-3-1 in fase di possesso palla.

TRA I PALI– l’eredita di Max Benassi è stata affidata a Filippo Perucchini, il gigante scuola Milan ha subito disciolto i dubbi, nati in estate prima del ritiro di Montecopiolo, su chi dovrà occupare la porta giallorossa vista anche l’ascesa del giovane portiere Marco Bleve. Mister Moriero ha puntato subito sull’ex Como, portiere di prorompente stazza fisica, bravo sulle palle alte e dotato di grande comunicazione, utile nella guida della difesa. Il “portierino” della Berretti delle meraviglie dello scorso anno sarà probabilmente il dodicesimo. Da valutare le condizioni di Davide Petrachi, portiere potenzialmente di categoria ma afflitto da guai fisici che lo costringono a saltare ogni anno un ampio quantitativo di match, situazione che non gli permetterebbe di vestire i gradi da titolare nello schieramento disposto da mister Moriero.

 

DIFESA QUASI NUOVA– Gilberto Martinez Vidal. Un nome una garanzia, musica per le orecchie degli afflitti tifosi del Lecce. La sua conferma in giallorosso è manna per un reparto che ha sofferto tantissimo nella scorsa stagione, nonostante la presenza di nomi altisonanti e giocatori “che hanno vestito la maglia azzurra”. Il costaricano sarà il perno centrale di una linea a quattro che cambierà per il 75% rispetto alla scorsa stagione. A battagliare al centro del campo con Martinez c’è favorito Kevin Vinetot, centrale francese ex Crotone dotato di grande fisicità, controllo della marcatura e garanzia sulle palle aeree. Con Gilberto Martinez il difensore, di proprietà del Genoa, andrebbe a disegnare una coppia complementare brava sia contro le incursioni di attaccanti brevilinei e nello stesso tempo efficace sui calci piazzati, croce del reparto difensivo del Lecce della scorsa stagione, con tante segnature subite proprio su corner e calci di punizione avanzati. Dietro a Vinetot scalpitano Marcus Diniz (che a sua volta però potrebbe essere impiegato anche a destra) e Vittorio Ferrero, difensore scuola Juventus che ha superato con successo il periodo di prova in giallorosso. In ogni caso non ci sono gerarchie definite nella mente del mister leccese, tentato dal provare ogni esperimento possibile in questo precampionato, come è giusto che sia.

A destra sarà Angelo Bencivenga a partire in pole per il posto di terzino destro, ruolo che a luglio appariva come proprietà di Marcus Diniz. Il brasiliano quindi dovrà recuperare punti sul difensore ex Ternana, arrivato a Lecce nell’ambito dell’affare che ha portato Cosimo Chiricò e Ronaldo Vanin al Parma. Bencivenga, nelle sue prime uscite in giallorosso, ha mostrato tenacia, buona dose di corsa e tempismo giusto in fase offensiva. A tal proposito si può ricordare la magistrale prestazione del tornante di Villaricca nel primo turno di Coppa Italia contro il Santhià, partita che lo ha visto sugli scudi grazie alla realizzazione del gol del temporaneo 2-0 e alla ricerca di altre soluzioni offensive che però non hanno sortito gli stessi effetti. Alla grande verve offensiva di Bencivenga si può opporre una ancor non verificata tenuta difensiva, specialmente quando le fasce di competenza saranno solcate da giocatori di categoria.

Dall’eterno ballottaggio Tomi-Legittimo-Fatic si passa al duello (per ora) tra il veterano Erminio Rullo ed il rampante Leonardo Nunzella, alla sua prima stagione da “adulto” in giallorosso. La fascia sinistra arretrata rimane anche per quest’anno uno dei ruoli con più nuvole addensate attorno alla scelta del titolare da mandare in campo. Le prime uscite del terzino brindisino non hanno portato ad una definizione di gerarchie, che vedono il figliol prodigo Rullo anch’esso in fase di recupero dopo una stagione passata tra i box e le sessioni di allenamento con la Berretti di Antonio Toma.

 FOSFORO E LEGNA IN MEZZO AL CAMPO– anche da qui si riparte da un solo pilastro dello stabilimento della scorsa stagione: Mariano Bogliacino. L’uruguagio, autore del gol-illusione al 1’ della finale di ritorno contro il Carpi, è destinatario di un nuovo esperimento tattico di Moriero che lo vede passare da trequartista in appoggio alla punta a metronomo di centrocampo, con un raggio d’azione che inizia nella trequarti difensiva. Bogliacino sembra essere sulla via giusta dell’adeguamento anche se la percentuale di magie pronte a mandare le punte verso il gol sembra scendere, vista anche la propensione di Moriero al gioco sulle fasce e pieno di corsa. L’ex stakanovista del Napoli di De Laurentiis deve essere comunque al centro del gioco del Lecce, pronto a mettere il pallone in ghiaccio nei momenti di difficoltà, per poi smistarlo verso zone del campo utili alla manovra offensiva.

Affianco a Mariano Bogliacino è d’obbligo la presenza di un centrocampista di sostanza pronto a far legna e tagliare e cucire in mezzo al campo. Le prime uscite ufficiali hanno visto in mezzo al campo Stefano Salvi, mediano ex Como, Treviso e Sorrento, elemento di categoria sempre pronto a mordere le caviglie dei suoi avversari più tecnici. Il centrocampista romano classe 1987 si è guadagnato la stima di mister Moriero con una serie di prestazioni positive che lo hanno visto operar bene nella zona nevralgica del campo. La ciliegina sulla torta sul suo precampionato è stata la magistrale battuta con la quale ha realizzato l’eurogol che ha fissato il punteggio di Ternana – Lecce sul 2-4. Salvi però dovrà guardarsi dalla concorrenza del centrocampista 30enne ex Carpi, ma con una vita in B, Romeo Papini, elemento che alla sostanza tipica di un mediano affianca piedi educati e tanta esperienza utile, specialmente negli ambienti caldi del girone B, dove mantenere il temperamento giusto nei momenti concitati potrà portare ai massimi benefici.

Qualità, quantità e tempi giusti di inserimento sono poi le qualità di Daniele Casiraghi, centrocampista 20enne prelevato a seguito del fallimento della Tritium. Il centrocampista lombardo incarna il moderno modello del centrocampista moderno, dotato di corsa, tempi di inserimento e sempre presente nel gioco. Casiraghi potrà essere utilizzato sulla linea dei centrocampisti ma potrà anche fungere da rifinitore dietro ad un’unica punta. A completamento della batteria dei centrocampisti centrali in giornata è stato ufficializzato l’acquisto di Nicolas Amodìo, altro perno del Napoli che ha scalato in due stagioni la china dalla serie C fino ad arrivare all’Olimpo della A. Amodìo arriverà in Salento come un surplus, una maggiore garanzia di esperienza e sostanza per dare più alternative a centrocampo. L’uruguagio, svincolatosi dal Penarol, dovrà però riprendere il ritmo partita, vista la sosta da impegni ufficiali che dura da ben sette mesi. Partiranno poi defilati i giovani Tundo (autore dell’1-0 contro il Santhià e dotato di una discreta personalità in campo già a 18 anni) e Guadalupi.

 UNA FARETRA PIENA DI FRECCE– sarà il gioco d’attacco condotto sulle fasce l’arma con la quale il Lecce tenterà di cominciare a vincere i duelli e scardinare le difese avversarie: a tal proposito mister Moriero disporrà di una batteria di esterni di lusso per la categoria.

La freccia più rodata, a disposizione della faretra di Moriero, ad oggi appare Tommaso Bellazzini, esterno destro alto che ha fatto le fortune del Cittadella di Foscarini, arrivatosi anche a giocare i playoff per l’accesso in serie A. Bellazzini è l’esterno d’attacco capace, fin troppo anche, di portar palla ed accollarsi il raddoppio di marcatura che a sua volta crea gli ampi spazi per gli inserimenti provenienti dal centro. Dal lato opposto la situazione sembra meno chiara: l’acquisto di Matteo Melara dal Carpi si affianca ai destini incerti di Luigi Falcone e Filippo Falco. La permanenza di anche uno tra Falco e Falcone creerebbe un ampio ventaglio di scelte per il completamento delle fasce d’attacco, reparto che potrà contare anche su Abdou Doumbia (in attesa dell’ufficialità che arriverà dopo che il Parma acquisirà l’intero cartellino dal Siena per poi girarlo in prestito con diritto di riscatto al Lecce), esterno alto che nasce come seconda punta formidabile fisicamente e palla al piede.

 NON SOLO MICCOLI- è facile azzeccare su quali spalle peserà l’arduo compito di guidare l’attacco del Lecce: sarà ovviamente Fabrizio Miccoli l’ago della bilancia del gioco, e forse della stagione, del Lecce targato Moriero. Il “Romario del Salento” dovrà concentrarsi solo sulle vicende calcistiche, specialmente nelle trasferte nei campi caldi della Lega Pro 1B, dove probabilmente sarà beccato dal pubblico. Il contributo di Miccoli deve essere determinante per il Lecce: un suo calcio piazzato, una sua intuizione offensiva non degna della Lega Pro, un suo dribbling seguito da un passaggio smarcante possono spaccare in ogni momento ed in ogni minuto tutte le partite che vedranno impegnato il Lecce. Valorizzare al massimo il contributo del neocapitano del Lecce non deve però offuscare la presenza di altri elementi di valore. Gianmarco Zigoni sarà la prima punta e l’ariete del Lecce, pronto sempre a sgomitare nelle aree avversarie e nelle trequarti offensive, per permettere alla squadra di salire. Il calcio d’agosto è difficile per un calciatore della mole dell’ex Avellino (188cm per 82 kg), che ci metterà di più rispetto ai compagni per raggiungere la forma ideale. Dietro a Zigoni scalpita un altro ragazzo scuola Milan, Giacomo Beretta, castigatore del Lecce l’anno scorso con la maglia del Pavia. L’attaccante varesino classe 1992 potrà ricoprire sia il ruolo di prima punta che quello di seconda punta al posto di Fabrizio Miccoli. Beretta, bravo nelle accelerazioni improvvise palla al piede e rapinatore d’area, ha senza dubbio il potenziale della doppia cifra nei piedi. Pronto a giocarsi con rabbia, e consapevolezza di vivere l’occasione della vita, sarà Giuseppe Bozzi, una vita di gol a grappoli in Eccellenza e Promozione che ha la possibilità di battersi per la ribalta professionistica.

{loadposition addthis}