Presto anche a Novoli la “Casa dell’acqua”

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Casa dell'acquaNovoli (Le) – L’Italia detiene il primato europeo di consumo di acqua minerale in bottiglia: ogni anno ne consumiamo 194 litri a testa. La confezione (in bottiglie di plastica) e il trasporto (principalmente su gomma) dell’acqua minerale hanno enormi ripercussioni sull’ambiente, in termini di emissioni di gas serra e di rifiuti prodotti. Tuttavia anche in Italia sta crescendo la consapevolezza di adottare comportamenti più sostenibili per sensibilizzare alla riduzione degli sprechi.

L’Amministrazione Comunale di Novoli si dice da sempre attenta alla salvaguardia dell’ambiente ed alla valorizzazione del territorio considerato che, entrambe le variabili, sono parte costitutiva per la crescita e lo sviluppo socio-economico.

Volendosi dunque impegnare fattivamente alla riduzione di prodotti ed imballaggi che possono essere riutilizzati o eliminati del tutto, intendendo dimostrare che la riduzione dei rifiuti alla fonte è un “sogno” realizzabile, avendo a cuore la promozione di una riflessione comune sull’equità dello stile di vita attualmente adottato, è stato dato il via libera, proprio in questi giorni, alla proposta pervenuta in Comune di installare (senza alcun impegno per l’Ente) un distributore pubblico di acqua filtrata in forma liscia, refrigerata o gasata, dove il cittadino può riempire self-service le proprie bottiglie. Il progetto, in generale, è rivolto alle Pubbliche Amministrazioni nell’ambito delle campagne di valorizzazione e promozione del servizio idrico e dei rifiuti derivanti dall’uso di acque minerali in bottiglia. Per le amministrazioni è un’occasione di riavvicinarsi ai cittadini migliorando la propria immagine e di promuovere al tempo stesso nuovi comportamenti sostenibili per il futuro.

Siamo di fronte a un concreto esempio di sostenibilità, grazie al quale le abitudini di migliaia di persone stanno cambiando e sono destinate a modificarsi sempre di più per una serie di ragioni:  viene fornita acqua di qualità, si risparmia e si dà una mano all’ambiente, diminuendo la produzione e la circolazione di plastica e, quindi, le emissioni di CO2 in atmosfera. Insomma, un gesto semplice ma di grande significato economico e ambientale.

Come funzionano? Il cittadino si reca nelle “Case” con i propri recipienti in vetro, li riempie in autonomia e li porta a casa. A volte il servizio è completamente gratuito, in altri casi con contributi nettamente più convenienti rispetto ai costi che caratterizzano l’acqua sul mercato. L’acqua spillata ha subito conquistato tutti e il progetto si è allargato al punto che oggi sono più di 200 le “Case dell’Acqua” costruite, con una media di 2.000 litri erogati al giorno per ciascuno di questi singolari chioschi. Va anche tenuto presente che l’acqua distribuita da queste particolari fontane è quella dell’acquedotto comunale, ma non è la stessa che esce dai rubinetti di casa, perché viene microfiltrata e sterilizzata con una lampada a raggi ultravioletti che distrugge il Dna dei batteri. Un filtro composito, poi, rende l’acqua priva di cloro e gradevole al gusto. 

Si stima che ogni singola “Casa” eroghi 2.500 litri ogni giorno, che equivalgono a circa 1.700 bottiglie in plastica da un litro e mezzo. In un anno, quindi, prelevando l’acqua dalle “Case” si “risparmiano” circa 620 mila bottiglie. Tradotto in numero di mezzi pesanti che circolano per il trasporto delle confezioni d’acqua significa 65 TIR in meno su strade e autostrade.

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