Novoli (Le) – 44 anni fa come oggi, improvvisamente e drammaticamente scomparve Oronzo Parlangeli, uno fra i più illustri cittadini che Novoli abbia mai potuto vantare. Fu un incidente stradale a Magliano Sabina a porre fine al suo pellegrinaggio terreno.
Oronzo Parlangeli nacque a Novoli, il 10 marzo 1923, frequentò la scuola secondaria presso il Liceo ginnasio “Palmieri” di Lecce, a 17 anni si iscrisse a Milano alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università Cattolica “Sacro Cuore”, dove il 20 marzo 1946 conseguì la laurea in lettere classiche con il maestro prof. Vittore Pisani, al quale si legò con affetto commisurato e scientifico per tutta la vita.
Nella stessa università, l’anno successivo, si perfezionò in filologia classica con il massimo dei voti; dedicatosi all’insegnamento medio, senza trascurare l’attività scientifica, vinse la cattedra nella scuola media e fu nominato professore ordinario con assegnazione alla scuola media statale di Sesto San Giovanni. Contemporaneamente, nel marzo del 1947, era stato nominato assistente volontario dell’Istituto di glottologia all’Università Statale di Milano, di cui era direttore il prof. V. Pisani.
Nel 1954 conseguì la libera docenza e sempre nello stesso anno, presso l’Università di Messina, vinse la cattedra di glottologia dove insegnò fino al 1964. Nel novembre dello stesso anno, passò all’insegnamento come ordinario presso l’Università di Bari, facoltà di Magistero, dove ormai aveva trasferito la sede dei propri interessi accademici.
L’attività e l’opera del Parlangeli è stata vastissima, risulterebbe difficile ricordare il tutto nello spazio di un intervento limitato da ragioni oggettive, da ricordare la prestigiosa Associazione Linguistica Salentina, che ininterrottamente continua nell’opera di divulgazione delle opere del Parlangeli, nella diffusione dei suoi studi e di nuove ricerche e pubblicazioni.
La carta dei dialetti italiani, un opera di ricerca minuziosa e di un valore inestimabile. La proposta dell’Associazione degli Studi Messapici!
Nel momento più fulgido della produzione parlangeriana, l’incidente stradale che ne ha stroncato il contributo di enorme valore scientifico e culturale.
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