Lecce – Il Lecce non riesce a bissare la vittoria di Pagani ed impatta al “Via del Mare” contro un Gubbio volenteroso, ordinato e messo bene in campo da mister Bucchi. Gli umbri però beneficiano di un rigore regalato dal Lecce che, in chiusura di primo tempo, non riesce a spazzar via un pallone che non sembrava destare tanta attenzione.
La squadra di Lerda ha comunque controllato la partita per la quasi totalità ed ha l’unico rimpianto del penalty concesso al 40’ del primo tempo. Gli eugubini, oltre ai primi 7 minuti dove hanno trovato due occasioni in serie, non hanno creato pericolosissime palle gol anche a causa di errori tecnici in ripartenza. In linea di massima il pareggio è il risultato più giusto per una partita a tratti scialba che ha denotato, ahimè, la mancanza di un bomber d’area tra le file giallorosse.
Perucchini 6: Il Gubbio non si presenta spesso dalle sue parti ma disbriga bene l’ordinaria amministrazione ed è bravo a disinnescare in due tempi un missile di Bartolucci al 74′.
Vinetot 5,5: Bene sulle palle alte, male palla a terra; da una sua frittata con D’Ambrosio parte l’azione, episodio da calcetto del giovedì, che porta al rigore per gli eugubini trasformato da Ferrari. Nella ripresa il Gubbio non gli crea molte preoccupazioni.
Martinez 6: guida come sempre la difesa ma, come i suoi compagni, non ha lo spolvero delle due precedenti partite; ovvia a qualche errore di appoggio con un salvataggio magistrale in chiusura di ripresa a seguito di un erroraccio di Diniz.
Diniz 6: Nel primo tempo rinnova la sicurezza difensiva mostrata nelle sfide contro Barletta e Paganese contenendo bene l’insidioso Malaccari; è arruffone però quando cerca di pungere in fase offensiva. Attento e pulito negli interventi, contiene Longobardi che deve ripiegare sul lavoro di sponda. È involuto nella ripresa: errori in appoggio e macro-falla difensiva ovviata dall’intervento di Martinez.
D’Ambrosio 5,5: Sostanza e non costanza. Il terzino ex Lumezzane trova sulla sua corsia il brio dell’asse sinistra eugubina formata da Giallombardo e Di Francesco che lo mette in difficoltà; ci aggiunge del suo procurandosi un giallo ingenuo e rischiando per tre volte il rosso tra le proteste di Bucchi; potrebbe anche trovare il gol al 27’ ma pecca di generosità mettendo la palla al centro dal vertice dell’area piccola. Nella ripresa si riscatta parzialmente gestendo bene tanti palloni anche se insiste nel volere la sfera tra i piedi e non cercando lo scatto alle spalle del suo marcatore.
Sacilotto 5,5: Una solo momento di delizia tra le macerie. Spocchioso in fase di appoggio, spreca molti palloni facilmente raggiungibili per errori di valutazione dettati da un non ottimale approccio alla partita. Al 30′ fa trattenere il respiro al Via del Mare con una conclusione di controbalzo da distanza siderale che mette paura a Pisseri. Sta recuperando condizione e minutaggio.
(dal 46’ Papini 6: Si batte come un leone in tutte e due le fasi del gioco tentando anche l’inserimento offensivo, i suoi colpi di testa però non finiscono tra i pali difesi da Pisseri. Col tempo diminuisce il suo apporto d’attacco a causa del bel lavoro difensivo di Moroni.)
Amodio 6: Meglio rispetto alle scorse partite. Il regista del centrocampo giallorosso entra bene in campo e detta bene i tempi della manovra che sfortunatamente perde i suoi lacci sulla trequarti; oltre alla discreta regia l’ex Penarol riesce a recuperare un buon quantitativo di palloni dal centrocampo del Gubbio tanto muscoloso e poco tecnico.
Salvi 5: In involuzione. L’azione del rigore per il Gubbio lo vede protagonista in negativo per il netto fallo di mano su cross di Malaccari ma il centrocampista romano ha perso quello smalto che lo ha contraddistinto nelle prime uscite; passa la sua partita a rincorrere i palleggiatori del Gubbio Boisfer e Moroni. Cala nel secondo tempo ed è fisiologica la sostituzione con Mariano Bogliacino
(dal 70’ Bogliacino 6: Ha pochi minuti delle gambe e manca dal calcio giocato da ben 50 giorni. Questi inconvenienti non limitano la bontà del suo apporto offensivo: la metà dei cross del forcing finale provengono dai suoi piedi, i suoi traversoni avrebbero meritato sorte migliore.)
Lopez 6,5: Ancora il migliore dei suoi; incide pesantemente nel match dopo un avvio sonnecchiante conquistandosi il fallo da rigore e segnandolo seppur in seconda battuta dopo la bella parata di Pisseri. Il Lecce sfrutta molto l’out sinistro in fase offensiva ed è tutto merito suo: da applausi una sua discesa all’89’, azione seguita da un cross ben calibrato non sfruttato dagli avanti giallorossi. Il Lecce ha bisogno del suo rendimento costante
Doumbia 5,5: Il colpo di testa non è la sua specialità ma riesce sovente a svettare sui macchinosi centrali umbri creando un minimo di possesso palla offensivo che non viene capitalizzato; purtroppo per lui però i suoi spunti si fermano a questo e viene tenuto a debita distanza dalla zona calda dell’area eugubina dalla coppia centrale Tartaglia-Ferrari.
(dal 56’ Zigoni 4: Entra per dare più profondità alla manovra salentina ma il suo ingresso non sortisce effetto alcuno; sbaglia sempre il tempo dello stacco di testa trovandosi sempre in fase discendente quando arriva la sfera. Lo sterile assalto finale mette a nudo il suo periodo nero: non riesce ad impattare la palla da posizione favorevole per ben due volte.)
Beretta 5,5: Non è una prima punta ma riesce ancora a far reparto da solo con movenze da leone d’area; per l’ex Pavia vale lo stesso discorso di Doumbia: i centrali del Gubbio lo riescono a tenere lontano dall’area e lui si incaponisce in azioni personali decisamente infruttuose.
Lerda 5,5: Il Lecce gioca meglio del Gubbio, salvo i primi 7 minuti di marca umbra, ma ha la colpa di non riuscire a capitalizzare una serie di occasioni; di certo non è demerito dell’allenatore se i quattro uomini presenti nell’area eugubina ad ogni cross non riescono a spizzare nel modo giusto. Costruisce la squadra in base alla rosa a sua disposizione ma è apparso leggermente anticipato il cambio di Doumbia; con l’uscita dell’attaccante francese ex San Marino il Lecce ha perso ogni possibilità di colpire il Gubbio da azione manovrata.
Gli avversari: Gubbio
Pisseri 6,5
Bartolucci 6,5
Tartaglia 5,5
Ferrari 6
Giallombardo 6
Boisfer 6,5
Malaccari 6
Baccolo 5,5
Moroni 6,5
(dal 73’ Domini 5,5)
Di Francesco 5,5
(dal 56’ Falconieri 5)
Longobardi 5
(dal 83’ Cocuzza SV)
All. Bucchi 6,5
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