Ascoli – Il Lecce vince e domina al “Del Duca” di Ascoli con l’ampio punteggio di 2-5 che non concede repliche alla squadra marchigiana, già penalizzata in classifica dalla FIGC, che rimane a quota 6. Il Lecce ha avuto il pallino del gioco per l’interezza del match concedendo solo qualcosa in apertura di secondo tempo quando, sul punteggio di 0-4 e 1-5 per i giallorossi, la squadra di Pergolizzi è riuscita a segnare i gol della bandiera con Vegnaduzzo (bello il tiro da fuori dell’italo-argentino) e Schiavino. La vittoria del Lecce, schieratosi con un inedito 4-2-3-1, è stata armonizzata dal rientro in campo di Mariano Bogliacino, autentico MVP di giornata. I giallorossi hanno realizzato una grande prestazione proprio in fase d’attacco, reparto finito sul banco degli imputati dopo la partita col Gubbio e sofferente delle assenze di elementi di prim’ordine come Miccoli e Bellazzini.
Bleve 6: Esordisce in trasferta a seguito della firma del suo primo contratto professionistico e si disimpegna sufficientemente nonostante qualche palla debole bloccata in due tempi. Incolpevole sui gol ascolani di Vegnaduzzo e Schiavino. Ha 18 anni e grandi margini di miglioramento.
D’Ambrosio 6,5: Vince il ballottaggio con Angelo Bencivenga; è chiamato a contrastare sulla sua fascia il forte asse sinistro ascolano formato da Tripoli, Colomba e Giacomini ma riesce spesso ad annullare il capocannoniere marchigiano specialmente nel primo tempo riducendo a zero i tentativi di reazione al primo vantaggio leccese. Nella ripresa continua così sventando di testa due pericolosi cross e cercando invano un piccolo quantitativo di gloria davanti.
Diniz 6: Inoperoso nel primo tempo a causa dell’assenza ingiustificata di Vegnaduzzo, deve subire una serie di calcioni dalla punta italo-argentina nei secondi 45’; tutto sommato una giornata di vacanza per l’ex Livorno che, nella posizione di centrale nella difesa a 4, si esonera dalle sue solite sortite offensive.
Martinez 6,5: Mantiene a debita distanza gli avanti marchigiani e pulisce l’area ad ogni palla spiovente. Tranquillizza e comanda i suoi compagni di reparto anche nella ripresa caratterizzata da una minore concentrazione dettata dall’ampio vantaggio giallorosso.
Lopez 7,5: Il valore aggiunto del Lecce di Franco Lerda. È un jolly autentico, oggi viene schierato sulla linea dei difensori ma il rendimento non cambia: quantità, qualità ed un piede che fa stropicciare gli occhi ai tifosi. Non concede spazi a Falzerano e con Abdou Doumbia forma un binario sinistro letale che i tifosi dell’Ascoli ricorderanno amaramente.
Amodio 6,5: Il regista del centrocampo leccese si trova a suo agio nel 4-2-3-1 con il suo raggio d’azione arretrato di qualche metro; i giovani centrocampisti ascolani Capece e Colomba non gli danno molto filo da torcere e l’uruguagio ex Napoli ha lo spazio ed il tempo per dettare i tempi alla sua maniera.
Papini 7: A beatiful mind. Il calciatore ex Carpi, oggetto misterioso dell’inizio di stagione, si dimostra un centrocampista completo, manna dal cielo per calcio moderno fatto non solo di piedi buoni ma anche di tanta fisicità. Piede, tempi giusti e tanta sostanza le sue qualità messe in mostra oggi al “Del Duca”.
(dal 70’ Parfait 6,5: Buon approccio del camerunense: entra in una partita non propriamente tesissima ma ci mette tanta attenzione sulle rare folate offensive di Pestrin e compagni e cerca anche l’imbucata personale per le punte giallorosse.)
Ferreira Pinto 7: Finalmente incide anche lui. Il brasiliano, partito dal 1’ dopo la tribuna contro il Gubbio, ripaga la fiducia impartitagli da mister Lerda con una partita più che buona nell’intera durata dei 90’ di gioco: inizia in ombra anche a causa della scelta di attaccare sempre sulla fascia sinistra ma si riscatta subito con la staffilata dello 0-2 al 31’ a seguito della deviazione di Bianchi. Nella ripresa il Lecce gioca più sulla fascia destra con Ferreira Pinto che può crossare un’infinità di palloni; trova anche il gol della doppietta con un perfetto colpo di testa ma in posizione di offside.
Bogliacino 8: Il Lecce con lui si trasforma da un gruppo di strimpellatori all’Orchestra Sinfonica di Vienna. L’uruguagio suona il suo candombe fin dal fischio d’inizio mettendoci il piede su ogni azione e riuscendo a non sprecare neanche un passaggio. Trasforma i due rigori dello 0-1 e dello 0-3 e serve l’assist a Zigoni per lo 0-4. Un rientro dal 1’ da sogno.
(dal 62’ Rullo 6: Sostituisce il rientrante Bogliacino e si posiziona nell’inedito ruolo di centrocampista sinistro con l’obiettivo di tenere a bada il subentrato Scalise: l’esterno ascolano 32enne gli sfugge nell’azione del gol del 2-5 ma tutto sommato la partita del terzino di Casoria è positiva vista anche la sua situazione di rientro da un infortunio abbastanza lungo.)
Doumbia 7,5: Elemento sottovalutassimo sceso a Lecce in punta di piedi ma che sta inanellando una serie di prestazioni stupende. Ha la corsa di un esterno alto mischiata ai tempi di azione e di intervento della seconda punta; Di Gennaro e Capece sono costretti al ricorso ai mezzi duri per contenere il francese, che si guadagna da solo il rigore dello 0-3 ed avvia l’azione del poker di Zigoni. I ritmi bassi del secondo tempo non gli permettono ulteriori acuti.
Zigoni 7: Segna due reti, ciò che tutti i tifosi si aspettavano dalla propria punta. Da vero bomber consumato il tiro bruciante sul palo di Russo dello 0-4 e formidabile anche l’azione personale dell’1-5 a seguito della sportellata con il difensore ascolano Bianchi. Il gol di Barletta è stata la sua medicina e si è sbloccato in campionato: il Lecce ha bisogno dei suoi gol da attaccante d’area.
(dal 76’ Melara SV: Entra per accumulare minutaggio in una partita che ormai aveva già preso un binario morto.)
All. Lerda 7,5: Ha il merito di schierare il Lecce nel modo giusto e migliore a seguito delle assenze nel reparto offensivo. L’asse Lopez-Doumbia è formidabile e l’uruguagio ex Brescia e West Ham riesce ad esprimersi bene in tutti i ruoli della fascia sinistra. Giusta la scelta di D’Ambrosio a fronteggiare gli elementi pericolosi della fascia sinistra ascolana ed ampio merito nello schierare Bogliacino nel suo ruolo naturale a lui più congeniale. Buona la gestione dei cambi con l’inserimento di elementi di rottura.
Gli avversari: Ascoli
Russo 5
Di Gennaro 4,5
Bianchi 4
Schiavino 5,5
Giacomini 4,5
Capece 4
Pestrin 5,5
Colomba 6
(dal 57’ Scalise 6)
Falzerano 5
(dal 79’ Ruzzier SV)
Vegnaduzzo 5,5
Tripoli 4,5
All. Pergolizzi 5
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