Lecce – Come riportato anche sulle pagine di paisemiu.com, domenica scorsa è iniziato il campionato di Terza Categoria con una prima giornata caratterizzata dal derby Leccese in cui lo Spartak Lecce ha vinto sul campo dell’Olympique Lecce per tre reti a due grazie alla tripletta di bomber Monti. La partita di domenica, però, è stata, per i ragazzi di mister Luca Chiriatti e per i loro tifosi, l’occasione per prendere atto delle pessime condizioni in cui versa l’antistadio. La struttura comunale situata di fronte al Via del Mare, infatti, è il campo scelto dall’Olympique Lecce e da almeno altre cinque squadre per disputare le gare casalinghe e i consueti allenamenti settimanali.
A finire sotto la lente dei ragazzi dello Spartak Lecce e di Calcio Senza Confini, non è solo il campo da gioco principale (che pure appare polveroso e pieno di buche pericolose per l’incolumità degli atleti) ma soprattutto il contesto di totale degrado in cui questo è posizionato. Già spostandosi sul terreno di gioco adiacente al principale, si vede una distesa di erbacce alte quasi un metro circondata da panchine rotte e porte senza reti. A due passi, nella stessa struttura, si trova anche il campo da basket che, però, è regolarmente chiuso con lucchetto e filo spinato. Passando agli spogliatoi, si possono osservare strutture troppo piccole per ospitare squadre composte da venti giocatori e, se come accaduto domenica scorsa sono in programma più partite nello stesso giorno, diventa il caos più totale con le formazioni costrette a completare le fasi di riconoscimento nei corridoi. Le tribune, per concludere, sono inadatte ad ospitare spettatori vista la grande presenza di escrementi e siringhe.
È proprio in considerazione di questi importanti limiti che i dirigenti dello Spartak Lecce (una squadra con un bacino di utenza senza pari considerando la categoria in cui gioca) hanno deciso di disputare le gare casalinghe sul campo sportivo di Merine dopo aver provato ad utilizzare l’altro campo sportivo comunale, il “Mingo Locatelli” di Frigole, riscontrando gli stessi problemi di agibilità del terreno di gioco. I dirigenti biancoverdi proseguono con un invitando altre società calcistiche ad unirsi al coro di protesta e chiedendo all’amministrazione comunale di “migliorare sensibilmente lo stato della struttura e consegnare a Lecce, ai suoi sportivi e ai suoi cittadini almeno un impianto sportivo dignitoso e magari degno di una città che si presenta come candidata a capitale europea per la cultura. Cosa inammissibile se si continua ad ignorare la cultura sportiva”.
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