Lecce – Venerdì 27 Dicembre presso le Officine Cantelmo si è tenuto un pubblico confronto con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti e l’assessore della Regione Puglia alla Trasparenza, Guglielmo Minervini. Sul tema del Gasdotto proveniente dalla Turchia che dovrebbe (Il condizionale è d’obbligo) approdare a San Foca.
L’incontro cui erano presenti numerosissime persone è stato animato dalla protesta anche veemente di chi voleva affermare con forza il no al progetto, che è descritto in questo modo sul sito della T.A.P.:
Il progetto del Gasdotto Trans-Adriatico (conosciuto anche come TAP = Trans Adriatic Pipeline) prevede la realizzazione di un nuovo metanodotto d’importazione di gas naturale dalla regione del Mar Caspio all’Europa, lungo circa 870 km, con approdo sulla costa italiana nella provincia di Lecce (San Foca, marina di Melendugno). Il tratto italiano del gasdotto ha una lunghezza, sulla terraferma, di 8,2 km.
Attualmente, il progetto del gasdotto TAP in Puglia si trova ancora nella fase di pianificazione iniziale che prevede l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, la documentazione per la Valutazione di Impatto Ambientale è stata consegnata il 10 settembre 2013 alle autorità competenti. Il progetto TAP è stato scelto, a giugno 2013, dal produttore di gas (Consorzio Shah Deniz in Azerbaijan) come percorso migliore per il trasporto del gas naturale verso l’Italia.
TAP è il progetto per la realizzazione di un gasdotto sicuro, interrato a una profondità minima di 1,5 m, tale da non essere mai visibile. TAP si sta impegnando a ridurre al minimo qualsiasi possibile impatto negativo sull’ambiente e a coinvolgere la popolazione locale interessata, durante il processo autorizzativo. È, infatti, previsto dalla normativa VIA che chiunque abbia interesse nel progetto possa presentare, entro sessanta giorni dall’avviso della consegna della documentazione, le proprie osservazioni per iscritto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Pertanto il rischio concreto essendoci informazioni sostanzialmente scarse, è che si usi l’intervento per interessi che probabilmente rischiano, di non essere quelli di ambiente e popolazione.
Nel Consiglio Comunale che si è tenuto a Squinzano in maniera bipartisan è stata approvata una proposta di indicare Casalabate come sito alternativo, a condizione di una riconversione della centrale Federico II di Cerano. Un’altra scelta è rappresentata dall’ipotesi di un’unificazione dei progetti tra il gasdotto Tap e quello Ig-Poseidon con approdo a Otranto, in stand by fino al completamento della valutazione d’impatto ambientale.
La riconversione della centrale a carbone di Cerano essendo in corso procedimenti di ambientalizzazione, una riconversione è al momento da ritenersi prematura.
Partecipazione, trasparenza e sostenibilità ambientale hanno orientato fin dal primo momento le attività di TAP in Puglia come negli altri territori interessati al progetto del gasdotto trans adriatico. Lo testimoniano il numero d’incontri svolti fin dal 2007 con cittadini, associazioni, categorie economiche, apparati tecnici e decisori politici.
Come più volte dichiarato da TAP durante occasioni pubbliche, sia durante le audizioni in Parlamento sia durante le commissioni congiunte della Provincia di Lecce, la società aveva già rappresentato alle istituzioni locali e regionali la valutazione dell’approdo di San Foca nell’ambito di un rapporto d’informazione trasparente e di dialogo che l’azienda ha sempre tenuto verso le autorità pubbliche di ogni ordine e grado; rapporto si precisa orientato a informare, pur sapendo che la Regione avrebbe dovuto esprimere su tale valutazione un parere tecnico nell’ambito di procedure formalizzate quali la VIA.
Questa è una parte della storia il cui finale non è ancora stato scritto, o forse sì, quello che ci auguriamo è che ci sia maggiore informazione da parte di azienda e istituzioni che siano alla portata di tutti, perché se la realizzazione secondo il governo è strategica non vi è nulla di più strategico della salute della gente e della conservazione dell’ambiente.
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