Novoli (Le) – “Moscia”, “sottotono”, “triste”, “non all’altezza della tradizione” e… chi più ne ha più ne metta: queste sono alcune delle frasi pronunciate ieri sera dopo l’accensione della Fòcara di Novoli.
La Prefettura ha inasprito, com’è giusto che sia, le norme per la sicurezza e quindi l’enorme pira è stata accesa in modo più timido e senza il “roboante” fascino di altre edizioni.
Di contro però bisogna dire che lo spettacolo visivo offerto dalla Fòcara, che, a detta di tutti, è la più bella degli ultimi anni, non ha eguali.
E lei, dall’alto dei suoi 25 metri, svetta ed arde in onore del Santo Patrono novolese, Sant’Antonio Abate.
Alla base di ogni giudizio però dovrebbe essere sempre anteposto il sacrificio e l’impegno dell’enorme macchina organizzativa che il Comitato Festa, la Fondazione e i lavoratori tutti profondono per creare l’evento che ormai ha dimensioni enormi.
È bella la Fòcara, e se non fosse dedicata a un Santo, oseremmo dire che è maledettamente bella. È la metafora di quanti (tanti in questo periodo) hanno bisogno di lasciarsi alle spalle problemi e pensieri di un anno difficile e rinascere, come la Fenice, dalle ceneri di ciò che si è bruciato in un fuoco liberatorio.
C’era chi la paragonava a un vulcano ieri sera mentre lei covava le fiamme all’interno del proprio cuore, c’era chi la vedeva come uno “ziggurat” ma nessuno ha potuto fare a meno di notare quella scala verso il cielo… E nel silenzio delle fiamme che mangiavano ciò che era proprio, nonostante i mugugni e le critiche, ogni novolese si è sentito fiero di avere nel proprio DNA una tradizione, che seppur dovrà i conti con il futuro, non scomparirà mai.
Tantissima gente, una miriade di under 30 al concerto, il Fòcara Festival, che si è tenuto subito dopo l’accensione, sul palco ospiti internazionali: Tinariwen, Ariacorte, Omar Souleyman e come ciliegina sulla “fòcara” i Fòcara&Friends con l’attesissimo Alpha Blondy. Su tantissime bacheche del social più famoso, FB, i giudizi più che positivi sul concerto e sull’artista sessantunenne della Costa D’Avorio che, a dire dei giovani che seguono la musica, ha “spaccato” emozionando e gasando i presenti.
Anche qui tante polemiche (sul perché non ci fossero salentini, sul perché dell’enorme dispendio di denaro in un periodo come questo e tanto ancora) ma con un risultato che non può essere messo in secondo piano, non potevamo contare le presenze ma il colpo d’occhio è stato impressionante, pari ad altre manifestazioni nazionali.
E mentre Novoli s’interroga in modo sempre più forte sul futuro di una festa che oramai ha superato i confini nazionali, i novolesi si godono lo spettacolo del fuoco e se Sant’Antonio potesse materializzarsi nel cielo sopra la Fòcara sicuramente ricorderebbe a tutti che è la sua festa non quella delle chiacchiere e delle polemiche.