Osservando questa lettera, oggetto in analisi, la prima cosa che salta agli occhi qual è? La grandezza delle lettere ed il modo in cui viene trattato il foglio che sappiamo simboleggia l’ambiente in cui ci muoviamo e viviamo.
Premesso che nell’analisi globale ci si trova dinanzi ad un saggio grafico in cui l’autore non ha ancora una personalità ben definita evidente età adolescenziale e quindi una personalità in fieri; tale premessa si riconduce al tratto spesso variabile e modificato, al desiderio frenetico di comunicare con il mezzo scrittorio ed allo stesso tempo al controllo sulle lettere ricche di abbellimenti ed arzigogoli con valore estetico alto.
La grafia grande
Questa modalità grafica è molto significativa e rivelatrice a diversi livelli. A livello intellettivo: la persona tende a “pensare in grande” prestando attenzione agli aspetti più esteriori ed appariscenti della realtà. Tende a trascurare i particolari e gli elementi minuti, per quanto possano essere importanti. È affetta da una specie di “macromania”: ama tutto ciò che è grande, solenne e maestoso.
A livello affettivo, le persone tendono a sviluppare un forte senso del proprio “IO”. Alcuni autori parlano di “ipertrofia dell’io”: l’io è come gonfiato, ipersviluppato, eccessivo.
Siamo in presenza di una predisposizione all’orgoglio, alla vanità, al bisogno di mettersi in mostra e di attirare l’attenzione degli altri, con sistemi legittimi o meno: “Che si parli bene o che si parli male, non importa. L’importante è che si parli di me”.
Tutto il resto passa in second’ordine. Spesso si sentono persone rappresentative: come se fossero “portavoce” di molti altri.
La scrittura con larghi spazi tra le parole esprime un’ampia visione mentale. Appartiene a chi possiede senso critico, è obiettivo nelle valutazioni, lungimirante, non è impulsivo, non si entusiasma facilmente, ha un’inclinazione per le attività intellettuali e per le scienze, in questo caso però si osservi che è scaturita anche dall’attenzione e dall’impegno nel tracciamento delle lettere quindi gli spazi e stacchi di riflessione e composizione.
I tagli delle “t” alti indicano il bisogno di elevarsi al di sopra degli altri. I punti sulle “i” sono un segno particolarmente immediato e spontaneo, per questo rivelano con precisione alcuni tratti del carattere.
Qui ci troviamo dinanzi a:
punti perfettamente centrati, segno di conformismo, meticolosità, scrupolo, forte autocontrollo;
punti a forma di cerchio, di chi in generale aspira alla chiarezza, dall’eccessiva cura dei particolari, che può rasentare la pignoleria.
La “d lirica”, costituita da un occhiello e da un filetto che salendo si rivolge all’indietro, prosegue lo slancio sentimentale verso una nostalgica ricerca di ideali tradizionali
La “z” romantica da un’interpretazione cavalleresca del rapporto sessuale.
La scrittura rapida, invece, indica vigore e velocità mentale, irrequietezza, talvolta indisciplina, impetuosità, vivacità, necessità di variare ambienti e incombenze.
CORREZIONI: scarso rispetto per altro
AGGIUNTE: pignoleria/chiarezza
Allorquando la penna lascia un’impronta casuale, o fluisce involontariamente in uno svagato percorso intrapreso sopra pensiero, si vanno formando sbavature, picchiettature, screziature, tacche, fiotti, getti, schizzate, spruzzi, annerimenti, puntini, spirali, volute, svolazzi, ricci, fronzoli, arzigogoli, ghirigori, geroglifici, arabeschi, infiorettature e altre decorazioni o tratteggiature d’inchiostro. Ogni pausa di riflessione spinge a formare fregi od orpelli per allentare la tensione, combattere lo stress, oppure per aiutare la concentrazione e la memoria, stimolare immaginazione e creatività. Perché il gesto riafferma pure una dinamica ludica che si appaga di un effetto estetico.
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