Scrittura spavalda, indice ovviamente di spavalderia confermata nello scritto.
Esagerata estensione verticale ed orizzontale delle lettere, maggiormente maiuscole; calibro grande; il gesto grafico in questo saggio è rappresentato da ricci, fronzoli, spirali. Ogni pausa di riflessione spinge a formare fregi ed orpelli per allentare la tensione, per trovare la concentrazione e stimolare immaginazione e creatività.
Tale gesto riafferma una dinamica ludica che si appaga di un effetto estetico. Una scrittura di così grandi dimensioni denota una forte autostima ed un’alta considerazione di sé stessi; al contempo, però, anche superficialità. Chi scrive, difficilmente coglie gli aspetti più piccoli del mondo circostante.
A livello affettivo una scrittura grande indica una tendenza all’egocentrismo considerando “l’altro” meno importante di sé stessi.
La pressione del foglio conferma quanto sopra affermato oltre ad esprimere una grande volontà ed energia del soggetto che ha la tendenza a volersi affermare in ogni aspetto della vita.
L’andatura fornisce indicazioni circa il modo di rappresentarsi con gli altri; un’andatura lenta, poco fluida, evidenzia un atteggiamento di staticità con tendenza all’isolamento ed alla solitudine anziché rapportarsi con l’esterno e gli altri. Osservando lo scritto sul foglio si nota che discende, negli ultimi righi, rispetto al rigo di base: ciò significa che il soggetto in alcune circostanze subisce le influenze esterne con atteggiamento passivo.
Le asole dilatate in alcune lettere “p, f” confermano una tendenza a fantasticherie anche sotto l’aspetto sessuale.
I tagli delle “t” alti indicano il bisogno di sopraelevarsi sugli altri.
Gli allunghi superiori ed inferiori danno vita a conflitti tra il bisogno di soddisfare sé stessi ed una necessità di razionalità. Del resto, questa ambiguità e questo dualismo interiore viene confermato dagli occhielli doppi, tagliati a metà, che ci rappresentano un soggetto da una duplice personalità ed in eterno conflitto con sé stessi.
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